Arte Fiera compie 50 anni: dal 2 al 4 febbraio la prima fiera d’arte italiana

Arte Fiera

Dal 2 febbraio apre al pubblico ARTE FIERA, la pionieristica fiera d’arte italiana raggiunge così  un grande traguardo: i suoi 50 anni.

Un anniversario tanto significativo da essere celebrato con l’emissione di un francobollo. Sì, perché ARTE FIERA è la prima fiera d’arte italiana e si è ampliata di anno in anno fino a essere crocevia di artisti, galleristi e collezionisti di tutto il mondo.

Chi poteva immaginarsi un tale successo? Alla sua nascita, nel lontano 1974, ARTE FIERA si chiamava Fiera Campionaria e la sezione dedicata all’arte era composta da solo 10 gallerie.

Per questa edizione, diretta da Simone Menegoi e Enea Righi, grazie al sostegno dei due grandi partner BPER Banca e Ducati, ve ne sono 171 di cui 126 nella Main Section e 80 nelle tre sezioni Percorso, Fotografie e immagini in movimento, Pittura XXI, Multipli.

C’è una fonte di ispirazione forte per il 50esimo anno: indagare il passato della fiera, in particolare il 1976, rivisitando episodi, personaggi e pubblicazioni di quell’anno.

In particolar modo la performance, protagonista una forma negli anni 70 che vedeva artisti come Vincenzo Agnetti, Geoffrey Hendricks, Sanja Iveković, Urs Lüthi, Hermann Nitsch e Franco Vaccari. Questo studio è nella mostra del padiglione 25 dal titolo “praticamente nulla da vendere”. La Performance del 1976, a cura di Uliana Zanetti. La curatrice ha svolto una ricerca, iniziata dallo studio di fotografie rinvenute nell’archivio della fiera. Materiale inedito, prezioso, per ricostruire il forte ruolo svolto dalle gallerie del tempo, nonostante la mancanza di sbocchi commerciali. La performance crea un collegamento tra istituzione privata e pubblica, stupisce, intrattiene e smuove la coscienza.

Credito: Arte Fiera
Credito: Arte Fiera

Sotto questo impulso è stata realizzata la performance di Daniela Ortiz dal titolo: “Tiro al blanco”. Si può partecipare tutti, un performer si aggira tra i corridoi in fiera e invita il pubblico a recarsi allo stand del tiro a segno. I visitatori coinvolti hanno la possibilità di aggiudicarsi coloratissimi burattini in legno, abbattendo simbolicamente i bersagli, rappresentazione dei loghi dell’industria militare. Un intervento inedito, un gioco contro la guerra finanziata dal potere per sottolineare che l’arte non è solo mercato ma anche presa di coscienza.

Momenti di riflessione per una fiera in cui la vendita sembra il primo valore. Così nasce un altro intervento: “Numero Zero.” Il primo catalogo di Arte Fiera, a cura di Clarissa Ricci, in collaborazione con ANGAMC – Associazione Nazionale Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea. Un omaggio alle gallerie partecipanti tra il 1974 e il 1979, una scelta cronologica non casuale data la complessa situazione politica e culturale del Paese in quegli anni. Da allora la forte presa istituzionale ha permesso all’arte contemporanea di essere protagonista non solo nel distretto fieristico ma in tutto il territorio bolognese, che per i tre giorni si trasforma in un vero palcoscenico creativo, da spazi no profit, musei, associazioni, nuovi spazi, luoghi inediti.

Credito: Arte Fiera
Credito: Arte Fiera

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