Blue Whale: un gioco bello da “morire”

Domenica scorsa, durante la messa in onda del programma televisivo “Le Iene” su Italia uno, è stato trasmesso un servizio a cura del noto inviato Matteo Viviani, il quale si è occupato di una nuova piaga sociale che sta mietendo giovani vittime, derivata dal cattivo utilizzo dei social network per mano di ragazzi di età compresa tra i nove ed i diciassette anni.

Questa assurda situazione è causata paradossalmente da un gioco malato presente su internet, conosciuto come “BLUE WHALE”, ovvero “balena blu”, dietro il quale si nascondono altri giovani che si fanno chiamare “curatori/tudor”. Lo scopo di quest’ultimi è quello di adescare tramite la rete più vittime possibili.

Attraverso l’imposizione di alcune regole da seguire riescono con facilità e destrezza a manipolare in modo subdolo le menti di tantissimi ragazzi fino a portarli a compiere tragicamente gesti estremi ed irreparabili.

L’iter che ognuno di essi dovrà percorrere è sempre lo stesso: nell’arco di tempo di cinquanta giorni sono obbligati a seguire alla lettera le cinquanta regole che i curatori inviano tramite chat private ai ragazzi per poter purificarsi e diventare così delle “balene”.

Tali regole, man mano che i giorni passano, mutano in vere e proprie sfide, il livello di difficoltà aumenta sempre di più ed è pericoloso per l’incolumità dell’individuo in questione.

Tra le tante basta mansionarne solo alcune per rendersi conto di cosa può essere in grado di fare la perfidia della mente umana:
1- Incidetevi sulla mano con il rasoio “f57” e inviate una foto al curatore.
2- Alzatevi alle 4.20 del mattino e guardate video psichedelici e dell’orrore.
10- Dovete svegliarvi alle 4.20 e andare sul tetto di un palazzo altissimo.
11- Incidetevi con il rasoio una balena sulla mano.
16- Procuratevi del dolore.
18- Andate su un ponte e state sul bordo.
22- Andate su un tetto e sedetevi sul bordo.
26- Il curatore vi dirà la data della vostra morte e dovrete accettarla.
27- Alzatevi alle 4.20 e andate a visitare i binari di una stazione.
50- Saltate da un edificio alto. Prendetevi la vostra vita.

Già da una lettura superficiale è facile intuire quale sia l’obiettivo del gioco: è un percorso macabro che, per mezzo di tali passaggi qui sopra elencati, porta in un primo momento alla nascita di una profonda depressione e infine incita alla morte tramite il gesto estremo del suicidio.

Fatto ancor più sconcertante è che al momento della caduta da un palazzo altissimo, altri minorenni sono costretti a filmare il gesto per documentarne il reale accadimento, tanto da glorificare ed inneggiare la vittima ad eroe.

Purtroppo, a cadere in questa trappola sono stati già ben 157 adolescenti solamente in Russia ma, grazie ad indagini approfondite su ampio raggio si è arrivati a scoprire che il fenomeno non è tuttavia circoscritto; anzi sembra essere arrivato anche in Francia, Gran Bretagna, Brasile e in Italia.

A febbraio, infatti, nella città di Livorno un quindicenne si è tolto la vita molto probabilmente perché aveva iniziato a giocare al Blue Whale.

Dopo le numerose denunce esposte dai genitori delle vittime, attualmente è stato catturato e arrestato solo uno dei curatori, il ventiduenne Philipp Budeikin, reo confesso e studente di psicologia. Egli al momento del fermo e sotto interrogatorio ha dichiarato: “I ragazzi sono felici di morire. Il mio obiettivo è quello di pulire la società. Ci sono tanti scarti biologici”.

Finché nelle società mondiali vigerà il silenzio e la paura saranno questi “esseri” ad avere il controllo sulla nostra vita e persino sulla nostra morte. Grazie alle Iene, invece, è venuta alla luce una situazione davvero triste e sconcertante, ma è giusto e doveroso che se ne parli sempre, perché non accada mai più che sia violato così brutalmente quello che dovrebbe essere il primo diritto dell’uomo, il diritto alla vita!

Benedetta Marchese

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