David Allegranti, Come si diventa leghisti. Viaggio in un paese che si credeva rosso e si è svegliato verde.

David Allegranti,
Come si diventa leghisti
Viaggio in un paese che si credeva rosso e si è svegliato verde. 

Un reportage tra le macerie elettorali della sinistra,
per capire dove sta andando l’Italia

Con il 34,33% dei voti, la Lega ha stravinto le elezioni europee.

A ben vedere, però, la Lega è il primo partito d’Italia ma non è il primo partito in nessuna delle 10 più grandi città italiane (Roma, Milano, Torino, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli, Palermo, Catania).

È invece nel territorio profondo del paese, nelle piccole città e in provincia che la Lega sfonda di gran lunga il 34% nazionale, con picchi del 40, del 45 o addirittura del 53,75, come a Treviso.

David Allegranti, in Come si diventa leghisti, aveva già predetto i risultati di queste europee, e la chiave giusta per leggerli:

«A sinistra c’è l’impressione che la Lega sia un fenomeno nazionale tutto incentrato sulla popolarità di Salvini, ma bisognerebbe ricordarsi che se anche il governo crollasse domani mattina, in decine di comuni d’Italia (e in un paio di regioni) la Lega si è ormai installata, e i vari amministratori avranno altri anni per rimanere al potere e instaurare una propria rete di rapporti. È anche così che si diventa leghisti.»

Come si diventa leghisti è la storia di come la Toscana, roccaforte del centrosinistra, si sia disgregata pezzo per pezzo, comune per comune. È un saggio documentato ma anche un reportage in una piccola città come Pisa, che dopo cinquant’anni di immobilità politica si è ritrovata il suo primo sindaco leghista. È un viaggio in un paese che si credeva rosso e si è svegliato verde.

Di elezione in elezione, quel verde si sta rafforzando.

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