“Fra Roma, Firenze e Milano”: versi di David Taglieri

Dante e Beatrice decisero di ammazzare il pomeriggio ingannando il sole che bagnava Roma e andando a cercar refrigerio al museo della Storia della Commedia nel cuore della capitale antica: là dentro un balcone assecondava l’alternarsi delle stagioni e sorrideva per la biografia delle passioni che nel corso degli anni avevano moltiplicato i loro effetti quasi facendo parlare muri e pavimenti. Grazie ad un dialogo al telefono fra l’amico Socrate ed il Vasari, il gruppo dei letterati e dei filosofi aveva deciso di donare quel bellissimo pomeriggio al loro sodale Alighieri che aveva finalmente trovato la sua dimensione con il tempo e con lo spazio grazie allo sguardo, alla delicatezza ed alle discrete attenzioni della Bea. Oltretutto il quadro fu trasferito in pochi giorni nella città eterna grazie alla navicella che era stata messa a disposizione dall’associazione il salotto delle arti: i ciechi di Bruegel avevano rapito gli occhi e la mente della coppia che aveva pianificato per il dopo una cena sulla terrazza del Campidoglio per corteggiare le stelle del cielo e per godere della panoramica di un pomesera artistico.

Intanto Oriana era partita per Firenze, non senza aver prima definito tutti i dettagli del suo ultimo libro di interviste con i grandi personaggi della storia: questa volta erano grandissimi anche se la scrittrice non aveva ancora perdonato Dante per non averle concesso una conversazione giornalistica.

Sul treno la chiamò Giacomo :

  • Oh Giacomino non c’è verso con Dante ancora nessuna intervista
  • G. lo sai è timido…
  • O: timido, timido mi tira sempre il bidone
  • G: lo sai che quando è fra amici vuole solo cantare e staccare la spina
  • O: entro in galleria, ti chiamo dopo

L’entrata in galleria permise all’Oriana di reordinare le idee e di macchiarle di inchiostro sul suo bloc notes… era molto soddisfatta delle risposte degli artisti e dei filosofi, molto meno dei politici… pensò: un tempo avevo a che fare con Almirante e Berlinguer, non li condividevo spesso ma si viaggiava sulla stessa onda, quella dell’approfondimento, culturale, intellettuale, analitico… oggi sti Di Maio, sti Salvini, sti Renzi solo twitter, chiacchiere e diversivi… ma forse le interviste politiche le potrei tagliare ed inserirci delle riflessioni sul treno. Improvvisamente giunse un wup, era il responsabile della casa editrice ‘Roma nel tempo’, ed era felicissimo perchè aveva sentito gli uffici stampa dei politici ed erano ammaliati ed affascinati da Oriana… vergò un corsivo sull’agenda… la cosa non l’è reciproca ed accese il suo mp3 per ascoltare un pò di buona musica e dimenticare i complimenti basati sul nulla. Il treno era in ritardo, la donna della macchina da scrivere nè approfittò per chiudere gli occhi e per rimproverare Dante ‘se mi avesse concesso l’intervista avrei riempito i fogli di storie di vita vissuta e non scritto riempitivi di politichese. Giacomo richiamò ma lei guardò distrattamente il telefono vedendo illuminazioni ad intermittenza ed inseguendo un altro pensiero, il suo prossimo libro… e poi il Corriere della Sera le aveva chiesto una rubrica sull’economia, che scocciatura.

L’orologio era fermo e quasi non scorreva la realtà, ma poi chi l’ha detto che l’immaginazione non sia reale? Ed il treno procedeva sui binari del tempo fra Roma, Firenze e Milano.

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