Intervista a Alessandra Celletti. “LOVE ANIMALS: sei canzoni per poter raccontare il mio amore per gli animali”.

Alessandra Celletti

LOVE ANIMALS è il nuovo progetto musicale di Alessandra Celletti in collaborazione con la videoartista Paola Luciani, disponibile su bandcamp e su tutte le piattaforme digitali.

Sei canzoni d’amore dedicate a sei animali che hanno avuto un ruolo significativo, concreto o simbolico, nella vita della pianista e compositrice Alessandra Celletti, questa volta anche nel ruolo di cantante. I sei brani del cd si moltiplicano poi per tre e sono rielaborati anche in una versione remix del tutto “personale” e in versione acustica.

Alessandra Celletti ha dedicato la sua vita al pianoforte, diplomandosi al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma. Parte quindi da una formazione classica ma chi la conosce un po’ di più sa quanto sia grande anche l’attitudine a sperimentare sempre cose nuove tanto che le sue esperienze si moltiplicano con deviazioni interessanti anche nel campo del rock, dell’avanguardia e dell’elettronica. Tantissime le collaborazioni di Alessandra Celletti con artisti italiani (da Gianni Maroccolo a Claudio Rocchi, ai Marlene Kuntz, a Franco Battiato) e internazionali (tra cui il mitico Hans Joachim Roedelius, pioniere dell’elettronica tedesca con Brian Eno e i Cluster).

  • Buongiorno Alessandra. “Kitty Love” è il primo singolo ascoltato dall’album LOVE ANIMALS, creato in collaborazione con la videoartista Paola Luciani. In passato hai collaborato con artisti come Gianni Maroccolo, Marlene Kuntz e Franco Battiato. Come si sviluppa ora l’idea di creare un album dedicato interamente agli animali?

Gli animali sono sempre stati tanto importanti nella mia vita e mi hanno regalato emozioni e importanti insegnamenti. Ne ho avuti tantissimi: gatti, cani, uccellini, pesci rossi, tartarughe, una gallinella… e una volta anche un cucciolo di leone. Finalmente quest’anno ho deciso di scrivere delle canzoni per poter raccontare il mio amore per gli animali. Tra tutti ne ho scelti 6 che hanno avuto un ruolo speciale concreto e anche simbolico. E poi c’è il tocco magico di Paola Luciani che fa rivivere due di loro in animazioni oniriche e ricche di poesia: il gatto Pedro in “Kitty Love” e l’asinello in “Donkey Song”.

  • Le canzoni che compongono il disco sono dedicate ad animali che hanno avuto un ruolo nella tua vita. Cosa raccontano i 6 brani?

Sono 6 storie in cui cerco di descrivere le diverse sfumature dell’amore: c’è la storia del ritorno a casa dopo 18 anni di Pedro, un gatto dolcissimo e magico; la storia di un riccio legata al perdono, l’incontro e l’addio con un uccellino dalle ali azzurre e il becco d’oro; la misteriosa favola della fame di cui è protagonista una volpe; un matrimonio surreale con un asinello; e infine una canzone d’amore dedicata a mia mamma che ho immaginato come il più meraviglioso dei miei animaletti.

  • Il video di Kitty Love è realizzato in stop motion grazie a Paola Luciani, artista riconosciuta a livello internazionale. All’interno del videoclip ti ho ritrovata. Come è stato vedersi trasformata in una versione differente dalla realtà?

In un certo senso sono abituata a trovarmi in un mondo parallelo. Ogni volta che salgo su un palco e comincio a suonare per me è un po’ come entrare in un mondo incantato in cui si dissolvono i confini tra realtà e immaginazione. Però devo dire che vedermi raffigurata nelle animazioni di Paola mi ha emozionata tantissimo. Soprattutto mi ha resa felice poter riabbracciare ancora una volta il mio amato Pedro e avere la possibilità di suonare un piccolo pianoforte mentre volo su una nuvoletta.

  • L’album è stato finanziato grazie ad una campagna di crowdfunding, che ha avuto grandi esiti. Ti aspettavi tanta partecipazione e cosa credi hanno apprezzato le persone del progetto?

Non è la prima volta che sono stata sostenuta nella realizzazione di un mio progetto attraverso il crowdfunding. È sempre un rischio avviare una campagna di crowdfunding, ma sono sempre riuscita a raggiungere il traguardo grazie alla generosità e all’entusiasmo di tante persone che mi stimano e mi vogliono bene. Credo sia merito della musica, ma anche del mio modo sincero di comunicare.  E poi, per fortuna, siamo in tantissimi ad amare gli animali.

  • Tu nasci come musicista in ambito prettamente classico ma sei sempre stata una creativa. Solo il pianoforte sembra essere elemento imprescindibile della tua musica. Quanto la musica ha influenzato la tua vita?

Totalmente. Suono da quando sono bambina e non ho ricordi della mia vita senza la musica. Quindi direi che è piuttosto il contrario: ossia è la mia vita che ha influenzato la musica e non viceversa. O forse ancora meglio: la musica e la mia vita combaciano perfettamente.

  • Oltre alla musica hai un’altra grande passione che non conosciamo?

Amo tantissime cose perché amo la vita dalla A alla Zeta. Il mio amore per gli animali l’ho già dichiarato, ma amo anche tanto il mare, la natura e la mia grande passione è quella per il volo. Ho avuto un brevetto di volo a vela quando ero ragazza e nelle mie composizioni questo desiderio di volare risuona sempre.

  • Tra le tante esperienze fatte durante la tua carriera mi colpisce quella del progetto “piano piano on the road”, in cui hai girato l’Italia in pianoforte a bordo di un camion. Che sensazioni ti suscita quel ricordo? La musica si è avvicinata anche a chi non era un estimatore della tua musica?

“Piano piano on the road” è stata una delle esperienze più entusiasmanti della mia vita. Ci sono ricordi indelebili legati a quel tour col pianoforte sul camion. Non scorderò mai il concerto nel bosco di Topolò, al confine con la Slovenia in una dimensione davvero fuori dal tempo, e poi nella piazza di Matera, o all’alba a San Pier Niceto, e davanti al mare dell’Isola d’Elba, e ancora sulla montagna di Piano Battaglia (sopra Palermo) mentre le mucche pascolavano liberamente e mi accompagnavano con il suono delle loro campanelle. Non dimenticherò mai gli sguardi delle persone stupite e commosse mentre aprivo i pianali del camion e cominciavo a suonare. La musica si è avvicinata davvero a tutti… E sono stata davvero fortunata anche perché quel tour così speciale è documentato in un film omonimo (disponibile in dvd o in rete su YouTube) grazie al regista Marco Carlucci e alla PrimaFilm.

  • Come vivi questo periodo di profonda incertezza? La musica riesce a ricoprire un ruolo centrale, nonostante la difficoltà che si vive in quanto artisti?

Mi manca suonare dal vivo, gli sguardi delle persone che si passano attraverso le note, gli abbracci alla fine del concerto. Tuttavia cerco di utilizzare questo tempo componendo nuove cose, esercitandomi nel canto e stando accanto alle persone con la mia musica attraverso delle dirette su Facebook o condividendo i miei video. Però la musica ha bisogno di uno scambio che non sia soltanto virtuale e spero che presto si potrà tornare a fare concerti.

  • Hai un sogno, un progetto, che è rimasto ancora irrealizzato?

Non uno, mille….

Alessandra Celletti e Nasino

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