Intervista a Davide Calandra: “siamo un incrocio di culture, etnie, atteggiamenti, sonorità.”

Davide Calandra

Davide Calandra, fuori il 3D video di “E’ Così” l’ultimo tassello del suo “Preludio”!

L’ultimo brano del MIXTUM COMPOSITUM italiano che chiude la saga del “Preludio” si intitola E‘ COSI’ ed è uscito da poco sulle maggiori piattaforme streaming (Spotify, Apple Music, Amazon Music etc..) sotto il management di Sergio Mari. Il brano è prodotto da €XO e va a comporre l’ultimo tassello della nuova rinascita dell’artista Davide Calandra, noto in precedenza come Devid o DIECI.

  • Buongiorno Davide. È stato appena pubblicato il tuo ultimo singolo “E’ così”, ultimo tassello di Preludio. Citando una strofa del brano “ma il cambiamento non arriva se lo aspetti” ti chiedo: il brano è un monito all’accettazione della propria realtà o una spinta a fare qualcosa per cambiare il proprio destino?

Salve a voi. Il brano è sicuramente un monito che sta a metà tra l’accettazione della mia realtà e la spinta a fare qualcosa per migliorarsi, crescere nel proprio percorso vitale, porsi obiettivi crescenti e provare a raggiungerli

  • “Se smetto di scrivere, smetto di vivere”: la musica come elemento fondamentale della vita. Hai vissuto momenti in cui la spinta a rinunciare si è fatta imperante?

No, assolutamente. Non ho mai sinceramente pensato di smettere di scrivere o fare canzoni, è un po’ come mangiare, non si può smettere. È insito all’interno della mia quotidianità di vita.

  • “Mixtum Compositum” è il concetto da te coniato per rappresentare l’universo musicale presentato al pubblico. Qual è, tuttavia, il Davide più vero? C’è un sonorità che accompagna maggiormente i tuoi giorni?

Con questo concetto voglio proprio far trasparire il me stesso più vero, io credo che ognuno di noi debba esserlo. Composto Miscelato dal latino; è ciò che siamo tutti, siamo un incrocio di culture, etnie, atteggiamenti, sonorità. Non esiste per me UNA sonorità, esistono diverse emozioni come quelle che ogni essere umano prova solamente che io cerco di gettarle tutte nella musica che faccio per me ed anche per altri artisti quando li produco. Probabilmente ho una tendenza più malinconiche se si parla di note musicali, sicuramente non riesco molto a far canzoni “happy”

  • “E’ così”: sono tanti i momenti in cui questa appare l’unica risposta possibile. Hai vissuto situazioni personali in cui una spiegazione, pur cercandola, non l’hai trovata?

Esatto, alla fine “E’ Così” è la spiegazione che spesso ti dai quando non trovi soluzione al problema sorto o all’accadimento avvenuto. Sono molte le situazioni personali alle quali non trovi spiegazione perché appunto certe cose accadono e basta, belle, brutte strazianti che siano. È così.

  • Sei nato a Montale, un paese della periferia Pistoiese. La voglia di emergere da una realtà “locale” che ruolo ha ricoperto nella tua musica?

Si, non nego che è molto più complicato perché non ci sono enti, contatti, serate adatte, persone con la mente aperta. Quando nasci in un paesino di periferia è tutto più nuovo e irraggiungibile ma oggi come oggi se ti impegni puoi arrivare ovunque. Ho avuto amici che si sono trasferiti a 18 anni a Milano per fare musica ma alla fine sono tornati da me tanti per chiedermi collaborazioni ed io a parte per qualche live o serata, non mi sono mai trasferito da Montale ed anzi ho aperto il mio studio di produzione dove appunto faccio la mia musica e la faccio anche per gli altri. La voglia di emergere da una realtà locale è sicuramente il doppio più potente rispetto ad altri che vivono in grandi città, qui dove sono io quando ho iniziato era difficile solamente trovare uno studio per registrare. Con il tempo ho capito però che se il talento c’è prima o poi qualcuno ti contatta per darti una mano, ma non a fare musica, ma semplicemente a farla conoscere a più persone.

  • Hai già un prossimo progetto in atto?

Si, ho la fortuna di essere iperattivo per quanto riguarda la scrittura e la composizione. Stiamo lavorando al mio secondo album insieme al mio team e non vedo l’ora di finirlo.

  • Davide cosa ti auguri?

Non chiedo molto, solo l’equilibrio.

Grazie, a presto!

 

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