Intervista a Eduardo De Felice: “È così”, un album suonato come quelli di un tempo

“È così è il nuovo album di Eduardo De Felice contenente 11 tracce dal gusto vintage ma con un vestito moderno, melodie orecchiabili ma con un’anima profonda.”

BIOGRAFIA

Eduardo De Felice, cantautore partenopeo classe 1981, è cresciuto con i dischi di Battisti e dei grandi cantautori e gruppi degli anni 70-80. All’età di 12 anni si avvicina al pianoforte che diventa il suo migliore amico. Dopo varie esperienze come tastierista in alcune band a partire dagli anni del liceo, avverte  l’esigenza di scrivere e comporre musica. Diversi sono stati i concorsi a cui ha partecipato come “VociDomani”, “RadioDemoRai” (trasmissione radiofonica), “Castrocaro” e “SanRemoLab”. La passione per la musica non lo distoglie dagli studi universitari e contemporaneamente consegue la laurea in Tecniche di Radiologia Medica. Nel 2014 arriva il suo vero esordio discografico con il mini album “Viaggio Di Ritorno”, realizzato con la produzione artistica di Luigi Libra e la collaborazione di Pino Tafuto che ne ha curato gli arrangiamenti. Nel settembre 2016, dopo il successo della campagna di Crowdfunding fatta su Musicraiser per la realizzazione del nuovo album, pubblica il primo singolo dal titolo “Succede così”. Nel 2017 cominciano le registrazioni dei brani al Sanità Music Studio ed a gennaio 2018 pubblica il secondo singolo Cosa posso farci.

  • Buonasera Eduardo. “E’ così” è il tuo nuovo album. Come è avvenuta la sua ideazione e quali sonorità si trovano al suo interno?

Buonasera. È così è un album nato gradualmente da un’idea di fondo che avevo da tanto tempo. Infatti raccoglie al suo interno anche canzoni che ho scritto molti anni fa e alle quali ho dato una spolverata e messo un vestito secondo me più adatto. Dopo l’uscita del mio primo EP “Viaggio di ritorno” avevo voglia di realizzare un disco che avesse un’impronta sonora precisa, più vicina a quelli che sono i miei riferimenti, tanto è vero che mi sono occupato non solo della scrittura dei testi e delle musiche, ma anche degli arrangiamenti. All’interno del disco sono presenti sonorità moderne che richiamano in generale quello che è lo stile degli anni ’70-’80, con un giusto equilibrio tra elettronica ed acustica raggiunto grazie anche al connubio tra le mie idee e quelle di Gnut che ha curato la direzione artistica. A me principalmente piaceva l’idea di un album che fosse “suonato”, nel vero senso della parola, come gli album di un tempo. Un album di quelli che acquisti il vinile, lo porti a casa, lo metti sul giradischi, rumore della puntina, e ti siedi sul divano ad ascoltare. E direi di essere riuscito nel mio intento grazie alla presenza di validissimi musicisti come Marco e Luca Caligiuri, Gianluca Capurro, lo stesso Claudio, Roberto Porzio, e tanti ospiti che hanno arricchito il disco come Paolo Guerriero, Valerio Mola, Charles Ferris e Mattia Boschi, che approfitto per ringraziare ancora.

  • Hai dichiarato: “Sono sempre stato attratto dalla magia culturale, sociale e artistica degli anni ‘70/’80, e sono un appassionato di quella che è stata la grande musica di quell’epoca.” Come coniughi il gusto moderno con la musicalità e i generi di quegli anni?

Essendo cresciuto con certe sonorità e certi stili, ed essendo appunto sempre stato attratto da quell’epoca sotto tutti i punti di vista, credo di avere anche in maniera inconsapevole ed automatica assorbito molto, per cui un po’ fa parte proprio della mia identità musicale. Ma naturalmente non ci si può affacciare solo al passato altrimenti non sarebbe più un richiamo ma una copia e basta, per cui è più giusto sceglierlo come base di partenza per poi contaminarlo con le proprie idee e con un gusto più moderno. Il resto poi viene da sé.

  • Quali artisti hanno influenzato il tuo modo di percepire la musica e questo lavoro?

Sicuramente Battisti e Dalla in primis, con i quali sono appunto cresciuto, ma ho sempre ascoltato di tutto, dai Genesis a Pino Daniele, passando per Vasco Rossi, De Andrè e gli Chic, tanto per citare qualcuno, ma lista è davvero lunga!

  • Non solo canti ma scrivi i testi delle tue canzoni. Da cosa trai ispirazione e come nascono i brani?

Citando Vasco direi che “le canzoni nascono da sole”, e davvero come spesso accade “a noi non resta che scriverle in fretta perché poi svaniscono e non si ricordano più” 😉
Ma a parte questo l’ispirazione può arrivare in tantissimi modi, sia per fatti accaduti in maniera diretta o indiretta, sia per un bisogno di esprimere qualcosa in quel preciso momento, come una specie di sfogo o autoanalisi, o semplicemente perché improvvisamente in testa inizi a canticchiare qualcosa. Fatto sta che è incredibile come alcune volte bastino un paio di ore per scrivere una canzone completa, e altre volte invece ci vogliano mesi o addirittura anni per finirle.

  • Hai in programma un tour?

Essendo molto “battistiano” in tutto e per tutto, sono anche uno che non predilige molto i live ma che starebbe in studio di registrazione per ore tutti i giorni! Però in ogni caso bisogna pur farli, e quindi da settembre cominceremo con uno showcase. Potete seguirmi sui social per restare aggiornati su tutte le date.

Contatti social
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