Nelson Mandela Day: cento anni dalla nascita di Madiba, Invictus senza tempo

Il 18 luglio 1918 nasceva Nelson Mandela, socialista, ha definito un nuova identità africana. Madiba, un’icona dell’uguaglianza e della lotta contro il razzismo, passò ventisette anni in carcere pur di eliminare l’Apartheid in Sudafrica. “Un eroe contro il mondo”, per citare le parole di Barack Obama.

Oggi, se il Premio Nobel per la pace del 1993 Nelson Mandela fosse ancora vivo, avrebbe compiuto 100 anni. Un eroe senza tempo, un uomo che ha fatto della sua lotta anti-apartheid il perno della sua vita, rivoluzionario e pacifista Madiba, così veniva chiamato in ricordo del suo clan di origine, era nato sulle rive di un fiume, in un villaggio nel Sudafrica Orientale, a Mvezo. A soli ventitré anni decise di lasciare la tribù pur di non cedere all’obbligo di sposarsi. Rifiutando un matrimonio combinato e raggiungendo la capitale del Paese, Johannesburg, iniziò il lungo e tortuoso percorso verso la tanto amata libertà.

Unitosi all’African National Congress nel 1942, due anni dopo fondò l’associazione giovanile Youth League. Dopo la vittoria elettorale del 1948 da parte del Partito Nazionale, autore di una politica pro-apartheid di segregazione razziale, Mandela, nel frattempo laureatosi in legge, si distinse nella campagna di resistenza del 1952.  Coinvolto attivamente nella battaglia di massa, fu arrestato nel 1956 e, con l’accusa di sabotaggio e alto tradimento, fu condannato all’ergastolo. Il periodo più lungo e duro, 18 anni, lo ha vissuto a Robben Island, un’isoletta davanti a Cape Town, a partire dal 1964. I lavori forzati e le condizioni proibitive nella cella in cui era costretto a sopravvivere non erano i suoi unici problemi, il suo pensiero principale era rivolto per la moglie Winnie e le figlie Zenani e Zindzi, perseguitate dal regime razziale. In seguito fu trasferito per sei anni nel carcere di massima sicurezza di Pollsmoor, dove instaurò le basi del dialogo con il regime e riuscì a riabbracciare la moglie. L’ultimo anno di carcere fu nella prigione modello di Victor Vester, una “gabbia dorata” la definì lo stesso Mandela, fu il luogo ideale per la fase finale dei suoi colloqui con il regime, dove ebbe diversi incontri con il futuro Presidente sudafricano, suo predecessore, Frederik De Clerk.

L’11 febbraio 1990, l’Invictus della lotta antiapartheid uscì da Victor Vester con una mano stretta a quella di Winnie e l’altra alzata a pugno chiuso, camminava incontro a una folla di fotografi e di sostenitori che lo aspettavano fuori dal carcere. Finalmente la tanto sospirata libertà era arrivata. Tuttavia, passarono ancora quattro anni prima che Mandela diventi presidente. Egli, fin da subito, decise di percorrere una strada ben precisa, nessuna violenza, nessuna vendetta nei confronti dei suoi carnefici. Solo una politica pacifista che gli valse prima il Premio Nobel per la Pace, ottenuto insieme a De Clerk, poi il trionfo nelle elezioni a suffragio universale del 1994, dove divenne il primo Presidente non bianco a ricoprire quella carica. Dal quel momento fino alla sua morte, Mandela sarà il faro del suo Paese, nonché uno dei personaggi più influenti della storia del continente africano e non solo.

Dopo aver abbandonato la carica di Presidente nel 1999, Nelson Mandela proseguì costantemente il suo impegno e la sua azione di sostegno alle organizzazioni per i diritti sociali, civili e umani, ricevendo numerose onorificenze. Nel 2009, nel giorno del suo novantunesimo compleanno, i grandi dello spettacolo, della politica e della cultura mondiale, tra cui Carla Bruni e il marito Nicolas Sarkozy, Stevie Wonder, Aretha Franklin, Gloria Gaynor, il “nostro” Zucchero, e molti altri, gli hanno riservato al Radio City Music Hall di New York un grandissimo tributo chiamato “Mandela Day”.

Nelson Mandela è morto il 5 dicembre 2013 nella sua casa di Johannesburg all’età di 95 anni. A darne per primo l’annuncio fu il Presidente del Sudafrica, Jacob Zuma, in diretta televisiva. Cinque giorni dopo, allo Fnb Stadium di Johannesburg – dove si tenne anche la finale dei mondiali di calcio del 2010, fortemente voluti da Madiba – si è tenuta una commemorazione pubblica alla quale hanno partecipato i maggiori leader mondiali insieme a migliaia di sudafricani. La casa in cui Mandela abitò a Soweto è oggi sede del Mandela Family Museum, dedicato alla vita di Mandela.

Ho lottato contro il dominio bianco e contro il dominio nero. Ho coltivato l’ideale di una società libera e democratica nella quale tutti possano vivere uniti in armonia, con uguali possibilità.

Isabella Insolia

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