Intervista agli Outwave: “la nostra musica vuole trasmettere un messaggio di speranza e di rinascita interiore.”

Outwave
È stato anticipato dal singolo “Moving Tangle”, il primo full – leght del gruppo musicale Outwave dal titolo “The Storm”.
In dieci tracce si condensa un vero e proprio concept in cui si articola la storia di un ragazzo che, attraverso una serie di vicissitudini metaforicamente associate a fenomeni naturalistici e ambientazioni pittoresche, si troverà cambiato e segnato per sempre dalla Tempesta, che lo immerge in una maggiore maturità e consapevolezza degli eventi facendogli capire che fino ad allora era stato privato della sua libertà dalle futilità quotidiane.
L’ascoltatore dunque si cala in un percorso fluttuante, in cui le vicende e le emozioni vissute dal protagonista durante il suo cammino emergono attraverso le canzoni.
- Buongiorno ragazzi, grazie per l’intervista. “The Storm”, il vostro primo full – length, nasce in un periodo straordinario per l’umanità. I brani sono antecedenti alla situazione emergenziale o raccontano questi giorni?
Buongiorno a voi e grazie per lo spazio concesso! The Storm nasce prima della pandemia dato che è stato registrato due anni fa, nell’estate del 2018. C’è da dire comunque che lo sentiamo attuale anche al giorno d’oggi. Siamo stati presi all’improvviso da questa “tempesta” sotto forma di virus biologico che ha stravolto la nostra quotidianità e costretto a cercare un nuovo equilibrio. La domanda è… come ne usciremo? Tale questione è in linea anche con lo sviluppo dell’album.
- L’album è un racconto. Attraverso le 10 tracce si sviluppa la storia di un ragazzo che dopo alcune vicissitudini e dopo aver affrontato la “tempesta” si scoprirà cambiato. Voi come band, ma anche personalmente, avete affrontato la vostra tempesta?
La vita riserva molte “tempeste” che ognuno di noi si è ritrovato personalmente ad affrontare. Come band inedita abbiamo avuto delle difficoltà per quanto riguarda la promozione del nostro progetto, anche se i riscontri erano positivi da chi ci ascoltava. Il problema oggi è che nel mondo musicale si è arrivati a promuovere canzoni sempre più dirette e semplificate, e anche l’ascolto della musica è diventato più veloce e “pocket”. Il nostro progetto vuole trasmettere un messaggio di speranza e di rinascita interiore che attraverso un ascolto superficiale non potrebbe essere colto.
- Al protagonista di “The Storm” cosa gli consente di attraversare la “tempesta” senza rimanere sopraffatto dagli eventi?
Non è facile questo, è chiaro, ma in mezzo al caos, a quel turbine di emozioni violente e viscerali che la tempesta genera, il protagonista riuscirà ad avere la tenacia per affrontarla. Questa forza gli darà l’occasione di rinascere cambiato e maturato rispetto a prima. Nelle nostre canzoni il concetto di speranza lo associamo ad un nido pieno di vita che si coglie in uno scenario autunnale “morente”.
- L’album, a differenza del vostro primo EP, è registrato in presa diretta. Perché questa scelta?
L’idea di registrare The Storm in presa diretta è stata pensata per ricreare la sinergia delle esibizioni dal vivo e si può dire che questo aspetto sia stato mantenuto. Ovviamente questo ha implicato per noi una preparazione intensa che però ci ha fatti crescere molto come musicisti. Per quanto riguarda il suono abbiamo usato sia la strumentazione nostra che quella dello studio dove abbiamo registrato cercando di mantenere la nostra personalità. La post-produzione è stata improntata a salvaguardare il più possibile le caratteristiche di un’esibizione dal vivo anche se alcuni suoni sono stati rielaborati per incrementare l’atmosfera “crepuscolare”.
- Quali sono gli artisti che influenzano il vostro sound?
Essendo amanti del Rock ci ispiriamo sia ai gruppi più “classici” come Pink Floyd, Led Zeppelin e Beatles che a quelli moderni quali Oasis, Foo Fighters e Radiohead. Siamo aperti anche a generi più alternativi come l’elettronica e la psichedelia. Siamo amanti anche del Pop straniero ed apprezziamo artisti come Ed Sheeran e Billie Eilish.
- Un obiettivo che vi siete prefissati come band?
In primis vorremmo promuovere il nostro nuovo album e suonarlo dal vivo. Purtroppo l’epidemia di Covid-19 rappresenta un vero ostacolo per noi e per tutto il settore dello spettacolo in questo momento, ma ci auguriamo di poter tornare live il più presto possibile! Vorremmo inoltre realizzare un nuovo videoclip e in futuro pubblicare un nuovo EP dato che stiamo lavorando a nuove canzoni.
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