Rap fusion nel singolo “Crisalidi” di Foschia

Risalta a pieno titolo l’intensità del nuovissimo singolo di Foschia, al secolo Enrico Cattò, giovane cantautore della scena rap italiana, la cui passione per la musica si manifesta sin da quando era piccolo, tanto che a 14 anni inizia poi a scrivere i primi testi.

Foschia studia tastiere e pianoforte nella scuola di musica di Malalbergo per poi dedicarsi al rap. Si accorge, tuttavia, presto di quanto questo genere potesse acquisire ancora più potenziale immettendo in esso, escursione di rock d’autore, e qualche intrusione nell’indie pop, un genere ora in continua crescita.

Il suo stile inizia a fondersi con la melodia italiana, con il rock elettronico, con un obiettivo sempre in testa: arrecare profondità ai suoi testi, mantenendo un linguaggio ironico e talvolta sarcastico, dove l’ironia diventa motivo di indagine e stimolo per comprendere le incrinature linguistiche che la lingua italiana permette di perlustrare.

Foschia intuisce immediatamente la portata di un cantautorato come quello italiano, le cui sfumature linguistiche creano continui scenari inediti, atti a introdurre l’ascoltatore nell’atmosfera armonica prima ancora di entrare nel vivo del pezzo. Non a caso il giovane rapper è cresciuto ascoltando proprio i cantautori italiani che meglio hanno rappresentato il pop alternativo di fine anni ’90, raccogliendo un compendio di suoni e di influenze decennali e intersecandole fra di loro.

Il singolo “Crisalidi” rappresenta il viaggio di Foschia e l’insegnamento raccolto in questi ultimi tempi grazie anche al suo attuale direttore artistico Pietro Santoro. Con lui e con l’etichetta Music Records Italy Foschia pubblica un brano che parla di sé e con il suo linguaggio: un linguaggio verace e a tratti sarcastico, con toni anche acuti per trascrivere il dualismo intercorrente tra concreto ed astratto e tra uomo e natura in un contesto di immagini contraddittorie ma accostate armonicamente.