Salute, con Covid peggiorata la condizione psicologica dei ragazzi: i dati
La salute psicologica rappresenta sempre un argomento delicato, del quale solo pochi soggetti sono disposti a parlare liberamente. Eppure, da diversi anni a questa parte il quadro sociale globale ha evidenziato il bisogno di intervenire pubblicamente anche su questo aspetto della medicina. Complice l’esplosione della pandemia da Covid-19, i dati legati ai disturbi di ansia e depressione sono aumentati sensibilmente, specialmente tra i giovani. Non solo le limitazioni del lockdown, ma anche il contagio stesso hanno alimentato volentieri la riesumazione di traumi passati, che si è poi riversata nella vita scolastica, con conseguente calo del rendimento.
Talvolta i sintomi del malessere mentale possono rimanere sopiti anche a lungo, finché non si verifica un evento che acuisce definitivamente il disagio. Per questa ragione, migliaia di adolescenti hanno cominciato ad affidarsi anche a servizi di sostegno psicologico, soprattutto nelle grandi città. Trovare uno psicologo e psicoterapeuta attivo a Roma per gestire le problematiche dei ragazzi o un esperto per il trattamento dell’ansia a Napoli o Milano è diventato fondamentale anche per chi non ha mai avuto bisogno di consultare specialisti del settore. Agire per tempo è importante: meno del 30% della popolazione accede alle cure entro un anno dai primi disturbi, ma negli ultimi tempi sono stati compiuti passi importanti nella sfera dei problemi psicologici.
I disturbi psicofisici colpiscono maggiormente le ragazze
Tecnicamente, bambini e adolescenti rappresentano le fasce d’età meno colpite dal Covid, in quanto i soggetti giovani raramente presentano altre problematiche di salute che faticano a convivere con i disagi del contagio. Paradossalmente, però, i rischi di reinfezione riguardano in primis giovani e donne adesso che le limitazioni sociali stanno venendo meno. Tuttavia, gli effetti collaterali della pandemia si sono tradotti in un aumento notevole della povertà assoluta che ha colpito intere famiglie, coinvolgendo maggiormente i più piccoli nei crucci degli adulti. Da quando è scoppiata la pandemia il 9% delle ragazze minorenni è rimasto insoddisfatto delle proprie relazioni familiari, mentre il dato si abbassa al 5,1% tra i ragazzi. I maschi hanno incontrato minori difficoltà anche nei rapporti di amicizia e, in generale, nelle condizioni di salute, in merito alle quali il 6,6% delle adolescenti accuserebbe dei problemi. A ciò bisogna aggiungere le crescenti difficoltà nel trovare svago e intrattenimento, sempre dovute alle restrizioni, ma che nel 2022 non sono ancora state del tutto risolte. A tradire una minore propensione allo studio sono stati soprattutto i liceali. Il 52,3% dei ragazzi tra i 14 e i 19 anni ha mostrato insofferenza verso le proprie condizioni di vita del 2021, quando circa il 10% degli studenti ha concluso la scuola superiore registrando competenze di base che sarebbero state considerate fortemente inadeguate prima della pandemia. Il tema della salute psicofisica dei giovani viene ormai attenzionato anche dai media, in quanto il fenomeno non è più trascurabile.
Stando alle ultime ricerche condotte dall’Istat, in alcune specifiche regioni i casi di disturbi psicologici risultano più frequenti che in altre. Valle d’Aosta, Marche e Friuli-Venezia Giulia hanno riscontrato la maggiore flessione dell’indice di salute mentale, mentre la situazione appare più positiva in Sardegna. Nel complesso, però, ben 12 regioni hanno ravvisato una contrazione negli ultimi 2 anni. Solo di recente i giovani hanno iniziato a servirsi più assiduamente dei servizi di assistenza. Si stima pertanto che già alla prossima rilevazione i dati appariranno più confortanti.