Come vivere ed apprezzare le arti marziali: intervista al maestro di Yoseikan Budo Daniele Cimonetti

Negli ultimi decenni, le arti marziali hanno attratto sempre più nuovi praticanti e interesse in ambito agonistico, come le Olimpiadi e nuovi comitati per discipline emergenti. Le arti marziali si possono anche fondere con il fitness come il Cardio Training, il Piloxing e l’Aerobox. Durante il secolo scorso, venne a svilupparsi una nuova forma di arte marziale, molto più completa in quanto comprende tecniche di corpo libero (lotta a terra, proiezioni dell’avversario a terra su ripresa del Judo), colpi (calci, pugni), armi, forme (i famosi “kata”) unito a spirito agonistico da un lato e filosofia orientale dall’altro. Il maestro Daniele Cimonetti, secondo Dan di Yoseikan Budo, membro della commissione tecnica in Trentino-Alto Adige per i passaggi di grado e stimato allenatore alla palestra del centro sportivo di Gardolo risponde ad alcune domande per poter inquadrare meglio questa “recente” arte marziale.

  • COSA SONO LE ARTI MARZIALI?

Per arte marziale si intende una disciplina legata al combattimento che raccoglie al suo interno determinate pratiche e tecniche codificate, fondate a loro volta su particolari principi fisici, culturali e filosofici.

  • COS’E’ LO YOSEIKAN BUDO?

Partiamo dal nome. Letteralmente l’espressione giapponese significa “La scuola dove si insegna, con disciplina e rettitudine, la via per fermare il combattimento”. Trattandosi di un’arte marziale è significativo che l’intento sia quello di “fermare il combattimento”, piuttosto che “favorire il combattimento”. Questo fa capire che l’arte marziale, specie in un ambito moderno e sociale, è una via di pace, con lo scopo di fermare ogni conflitto e quindi tornare alla pace. È chiaro che, per “fermare il combattimento” è necessario saper combattere (non si può liberarsi di ciò che non si è consapevoli di possedere), ma questo deve avvenire in un contesto amichevole, come appunto può essere lo sport. In sostanza, agonismo ma non antagonismo!

Il maestro Hiroo Mochizuki (10° Dan), creatore indiscusso dello Yoseikan Budo nonché attuale caposcuola, ha realizzato la sua arte marziale con il preciso intento di ripristinare l’infinita conoscenza del Samurai storico, il quale non sapeva combattere solo con la spada o con le armi tradizionali dell’epoca, ma era preparato a combattere in qualsiasi modo, sia a mani nude che con le armi, sia a piedi che a cavallo. Per comprendere meglio questo principio possiamo partire dal concetto stesso di “arte” (che, nel nostro caso, diventa “marziale”). Un artista di qualsiasi tipo (pittore, scultore, ecc.) non sarà mai limitato ad un’unica espressione ma, all’interno della sua arte, saprà realizzare qualsiasi opera, confrontandosi in qualsiasi ambito. La settorializzazione delle arti marziali orientali (Judo, Karate, Aikido, ecc.) è probabilmente nata per facilitare la proposta in Occidente, dove si temeva che l’allievo occidentale potesse avere difficoltà ad apprendere la totalità delle arti marziali. Il metodo Yoseikan Budo, quindi, non esclude nulla nell’arte di combattere, e studia tutte le arti marziali giapponesi (Judo, Karate, Kenpo, Aikido, Kendo, Kobudo, ecc.), sia a mani nude che con armi, nella ferma convinzione che si dovrebbero “togliere i confini”. Questo concetto (togliere i confini) sta alla base della filosofia Yoseikan, ed è un grande insegnamento nell’ambito della vita, poiché i conflitti partono sempre dalle divisioni che abbiamo deciso e applicato. Bisogna imparare ad unirsi, a collaborare, non a dividere e prevaricare.

  • QUALI SONO LE BASI DELLO YOSEIKAN BUDO?

La base motoria attorno alla quale è organizzato lo Yoseikan Budo è l’ ONDA-CHOC, la chiave della parte fisica dello Yoseikan Budo che racchiude in se due potenziali energetici ed ergonomici: innanzi tutto è un sistema che sfrutta la muscolatura dell’intero corpo per effettuare ogni movimento la seconda dote dell’Onda-Choc è quella di costituire un sistema di sintesi, in quanto raggruppa tutti i movimenti del corpo umano e, di conseguenza, le tecniche di combattimento di ogni tipo.

Altro concetto importante è la non presenza di “confini” nell’apprendimento. Bisogna avere una visione globale delle cose, altrimenti ogni valutazione sarà limitata dai nostri condizionamenti, fisici e mentali. Da ciò ne deriva che la varietà tecnica dello Yoseikan Budo è di grande aiuto. C’è sempre qualcosa “di nuovo” da imparare. Questo è molto stimolante, non perché siamo sempre insoddisfatti, ma perché abbiamo la possibilità di “penetrare l’ignoto”, mettendoci costantemente in discussione, mettendo le nostre conoscenze a confronto, ridimensionando gli eccessi di autostima, ma soprattutto evitando di considerarci “arrivati”.

Anche il concetto di uguaglianza è tenuto in grande considerazione, a partire dalla cintura uguale per tutti. Questa scelta è stata voluta dal maestro Hiroo Mochizuki proprio per dimostrare sostanzialmente due cose: che non c’è confronto tra il valore tecnico e il valore morale di una persona e, comunque, il proprio valore non si può desumere da un titolo o da un segno esteriore (come appunto un colore), ma dalle reali capacità espresse nella pratica.

  • QUALI SONO LE SUE APPLICAZIONI?

Nello Yoseikan Budo di concezione moderna le tecniche utilizzate sono principalmente:

Atemi: colpi inferti con pugni, gomiti, piedi, tibie e ginocchia;

Proiezioni: tecniche derivate dal Judo che consistono nello sbilanciare e gettare a terra l’avversario;

Tecniche di sacrificio: afferrare il proprio avversario per poi gettarsi a terra e, sfruttando il peso della propria caduta, farlo cadere a sua volta;

Bloccaggi articolari: attraverso particolari manovre l’avversario viene immobilizzato. Liberarsi alla presa è impossibile se non si vogliono subire danni fisici;

Lotta a terra: utilizzando bloccaggi, prese e strangolamenti volti a immobilizzare e rendere inoffensivo l’avversario;

Kata: possiamo considerarli dei libri, con delle formule che indicano delle soluzioni, per il combattimento. Questi libri sono stati scritti e tramandati da persone che hanno sperimentato concretamente l’azione, raccogliendo quanto hanno trovato più valido, lasciandolo in eredità ai posteri. Nei Kata ogni gesto ha un significato e un’ampia gamma di applicazioni, il senso di una tecnica è composto da molte sfaccettature, ma ognuna di queste possiede una precisa maniera di essere attuata.

Vi sono poi tecniche che prevedono l’utilizzo di armi tradizionali come ad esempio bastone, coltello o spada.

Lo Yoseikan Budo insegna anche tecniche utili ai fini della difesa personale, e sono state anche introdotte le cosiddette “forme musicali” dove l’insegnamento tecnico avviene con l’accompagnamento della musica e del ritmo.

  • QUALE STRUTTURA POSSIEDE?

Come tutte le organizzazioni sportive in Italia, è collegata al CONI tramite un ente di promozione sportiva (MSP ITALIA), e ad una federazione internazionale, la World Yoseikan Federation (WYF), la quale ha creato una struttura ben definita per quanto riguarda l’insegnamento, con organismi di prestigio tecnico (quali il World Technical Council e la prestigiosa International Teacher School) che sovraintendono ogni processo di insegnamento e apprendimento. Il tutto con la supervisione della “Ecole Mochizuki” (Scuola Mochizuki), che ha sede in Francia, dove risiedono il maestro Hiroo Mochizuki e i suoi figli Mitchi e Kyoshi, eredi di una cultura millenaria, per la quale il padre di Hiroo, Minoru Mochizuki, in Giappone era considerato “patrimonio storico” dello stato, a riconoscimento della sua infinita conoscenza e autorevolezza nell’ambito delle arti marziali che, come si sa, sono tenute in gran conto nel paese del Sol Levante.

  • LA DEFINIRESTI UN’ARTE MARZIALE COMPLETA?

Lo Yoseikan Budo viene considerato un sogo budo, un’arte marziale “composita”, “totale” o “completa” dal momento che include ed integra fra loro le pratiche di diverse arti marziali. Questa disciplina è strettamente connessa all’Aikido, al Karate, al Judo, allo stile di combattimento armato giapponese (scuola Tenshin Shoden Katori Shinto-ryu) ma anche alla boxe occidentale e al savate (boxe francese).

Lo Yoseikan Budo  praticato ai giorni nostri è, allo stesso tempo, una ricca arte marziale tradizionale ed un moderno sport di combattimento. I suoi scopi sono la creazione di una sorta di “guerriero universale” che possa agire in qualsiasi situazione indipendentemente dall’avversario che gli sta di fronte, dalle armi utilizzate e dal contesto.

Il maestro Hiroo Mochizuki ha creato con lo Yoseikan Budo un sistema moderno di rapporto e comprensione tra gli uomini, trasformando in modo geniale un’Arte Marziale in una lingua.

Durante l’allenamento il linguaggio si basa sull’espressione del corpo. Ad una domanda (attacco) segue una risposta (difesa), in questo modo tesi e antitesi si succedono continuamente. La sintesi che ne deriva (risultato) non dà né vincitori né vinti.

Ci si rafforza in quanto si comprende ”l’altro”, che è il proprio compagno di allenamento. Aiutandolo a migliorarsi, miglioriamo noi stessi. Lo stare insieme diventa interessante e piacevole.

  • A QUALE ETA’ INIZIARE?

Sin da bambini in quanto lo Yoseikan Budo permette un approccio ludico alle arti marziali, favorisce nel bambino la crescita del coraggio, del rispetto, della solidarietà e dell’umiltà attraverso un confronto sano, divertente e diretto con la propria fisicità e con quella degli altri, permettendo quindi a qualunque bambino di poter esprimere al meglio le proprie potenzialità: fisiche, tecniche, coordinative o strategiche che siano.

Le diverse forme di combattimento possono essere esercitate sin dalla tenera età senza alcun pericolo.
Il confronto con armi imbottite di diversa misura aiuta a sviluppare senso del tempo e della distanza. Strategia, osservazione, coordinazione e concentrazione diventano doti da allenare con costanza.
La lotta favorisce lo sviluppo della percezione del proprio corpo, degli equilibri che lo regolano e della propria forza fisica, si impara il controllo di essa nel rispetto dei propri compagni, si impara come gestirla nelle tecniche e nel confronto con gli altri.
I kata (forme) sono determinanti nello sviluppare la tecnica, la memoria e il senso dell’orientamento. La grande varietà disciplinare a disposizione dello yoseikan permette a ciascuno di trovare il proprio punto di forza.

L’allenamento di Yoseikan Budo garantisce divertimento, creatività e socializzazione. Nel bambino matura la fiducia in se stesso e la capacità di iniziativa, lo spirito di cooperazione e di amicizia divengono pilastri su cui fondare ogni allenamento.

PERCHE’ QUEST’ARTE MARZIALE?

Perchè è un’attività che allena il fisico e la mente e permette di scoprire i propri limiti e perfezionare le capacità; insegna il rispetto dell’avversario e a tenere sotto controllo le più diverse situazioni. La pratica dello Yoseikan Budo allena la coordinazione, potenzia l’apparato muscolare e permette di migliorare la propria capacità di concentrazione..

Una pratica impegnata e costante dello Yoseikan Budo permette di non farsi influenzare da quanto accade intorno, ma di conservare la lucidità mentale e la calma, e di conoscere sé stessi sempre più a fondo.

Cosa importante lo Yoseikan Budo, grazie all’intuizione del maestro Mochizuki, ha compreso e applicato nella sua realtà dinamica, che il movimento di un arto è sempre lo stesso, sia che si utilizzi per effettuare una tecnica con un bastone o con una spada, per afferrare o agganciare, spingere o colpire, ecc. Questa consapevolezza può sembrare banale, ma in realtà contiene la conferma che non esistono ne limiti ne confini. Tutto è a nostra disposizione, dobbiamo solo trovare i modi per scoprirlo ed esprimerlo, efficacemente.

Martina Seppi

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