“Crazy – La follia nell’arte contemporanea” in mostra al Chiostro del Bramante.

Crazy - La follia nell’arte contemporanea

Nuovo elogio della follia per il Chiostro del Bramante a Roma con la mostra Crazy a cura di Danilo Eccher visitabile fino all’8 gennaio 2023.

La pazzia come l’arte non è prevedibile, rifugge da convenzionali suddivisioni in schemi di classificazione favorendo l’imprevedibilità e la rottura. Una nuova dimensione della follia che passa  – in un tempo del passato non troppo distante – da mera dimensione deficitaria a dirompente forza evocativa capace di creare nuove associazioni di idee. La  mostra segue un percorso non omologato all’ordinarietà e alla prevedibilità con strappi della percezione ottica e spaziale.  Si passa allo spaesamento fisico dell’ambiente di Gianni Colombo, alle fluttuazioni di colori, come le sensuali colate di vernice di Ian Davenport sulle scale, che portano ad una dimensione di completa potenza istintiva.

Crazy – La follia nell’arte contemporanea

    Crazy è avere il coraggio di uscire dall’ordinario ed esplorare nuovi orizzonti.

L’idea di semplice leggerezza del titolo è una promessa non rispettata: la mostra è evocativa e liberatoria al medesimo tempo. Le installazioni di Crazy hanno un effetto straniante. Ed è proprio il disorientamento suscitato nello spettatore, superato lo stupore iniziale, a stimolare la riflessione. 

Crazy – La follia nell’arte contemporanea

                                             Crazy è sperimentare l’incanto delle proprie fragilità.

Sono ventuno gli artisti internazionali coinvolti e chiamati ad esplodere le sale del Chiostro, dai neon di Alfredo Jaar sino all’immersione dei sontuosi spazi di Fallen Fruit / David Allen Burns e Austin Young.

Come da dichiarazione d’intenti del curatore Danilo Eccher, l’esposizione è “un grande viaggio attraverso i vari territori della follia per capire e vedere i tanti aspetti della creatività, della fantasia, dell’immaginazione. E proprio perché è un attraversamento di territori si chiede al pubblico di partecipare e di vivere un’esperienza. Il pubblico stesso qui diventa opera”.

Crazy – La follia nell’arte contemporanea

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