“Famiglia Cristiana”: la prima, storica, protesta sidacale

La crisi non risparmia nessuno: lo storico settimanale italiano “Famiglia Cristiana” rischia seriamente di chiudere i battenti.

Che la vendita dei quotidiani cartacei fosse in calo era risaputo da tempo, infatti sono sempre più numerose le testate giornalistiche che, per far fronte ai nuovi canali informativi, si sono riversati sul web. Ma la decisione, presa all’unanimità, dell’assemblea dei giornalisti della Periodici San Paolo – che pubblica anche le testate “Credere”, “Jesus” e “Il Giornalino”, queste ultime altrettanto in crisi – ha fatto scalpore. Infatti, hanno messo in atto una “rivoluzionaria” protesta sindacale: giovedì 14 dicembre i giornalisti della prestigiosa testata hanno deciso di scioperare e digiunare. Una scelta atipica per un settimanale di ispirazione cattolica.

La redazione ha spiegato la decisione attraverso una drammatica nota: “Purtroppo l’autorevolezza e la qualità delle nostre riviste sono sempre più minacciate da una politica aziendale miope e di corto respiro che considera tutti i lavoratori, giornalisti e impiegati, soltanto una riga di costo del bilancio mortificandone la dignità professionale”. E aggiungono: “Con questo digiuno vogliamo esprimere tutta la nostra preoccupazione per il futuro delle testate e dei nostri posti di lavoro e denunciare l’accentramento di tutti i poteri e le funzioni nelle mani di una sola persona. Con questo digiuno vogliamo denunciare con sgomento che l’azienda non ha alcuna idea seria e credibile di futuro, rappresentata dall’assenza di un piano industriale degno di questo nome, se non quella di tagliare lo stipendio dei giornalisti e impiegati imponendo solo tagli, sacrifici e umiliazioni […] Con il digiuno vogliamo dire no alla logica del ricatto dell’azienda che vuole continuare a agire, in maniera indiscriminata, sul taglio degli stipendi dei giornalisti e degli impiegati chiedendo un impegno di lavoro quasi triplicato […] Con questo digiuno vogliamo gridare tutta la nostra indignazione perché, a causa dell’atteggiamento di questa dirigenza, è venuto meno lo spirito di collaborazione tra credenti laici e consacrati sancito dal Concilio Vaticano II e che fino a qualche anno fa, pur nella diversità di vedute, è stato vissuto con successo all’interno della Periodici San Paolo”.

Cenni storici: “Famiglia Cristiana” è un settimanale fondato 86 anni fa ad Alba, precisamente nel dicembre 1931, da beato Giacomo Alberione, il quale sosteneva che “Famiglia Cristiana non dovrà parlare di religione cristiana, ma di tutto cristianamente”. Il giornale è stato più volte criticato dal mondo cattolico, spesso chiedendone anche l’intervento del Vaticano, ed è stato nominato in modo dispregiativo “Fanghiglia Cristiana”. Le proteste più eclatanti sono state rivolte ai direttori del settimanale che hanno dedicato le copertine a personaggi non coerenti con la linea della rivista. Ricordiamo la prima pagina al vincitore di Sanremo 2007, Simone Cristicchi con il brano “Ti regalerò una rosa” – il cantautore è stato più volte critico nei confronti della Chiesa cattolica. Oppure le copertine dedicate a divorziati o conviventi, come Michelle Hunziker o Fabrizio Frizzi.

Isabella Insolia

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