Furia: “il mio sogno nel cassetto? Vivere solo di musica” – INTERVISTA

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Furia - Ph. Paola Arpone

Furia - Ph. Paola Arpone

“Deserto” è il nuovo singolo di Furia, brano vulnerabile e rinascimentale, perché parla di ferite, ma anche della forza di rialzarsi. Un dialogo tra realtà e sogno, un racconto onesto sulla fine di un amore. È un invito a guardarsi dentro, tra i frammenti di ciò che eravamo e ciò che diventeremo. 

Il video, regia di Andrea Lops, è un piano sequenza che diventa metafora: un cammino, come quello di una relazione, tra ombre e luce per mostrare che anche nelle cadute c’è bellezza e che nulla, per quanto doloroso, è davvero la fine. Girato in una cava, al Parco delle Groane, che per magia e un po’ di polvere sembra proprio un deserto. La produzione sognava Lanzarote, ma a volte le cose più autentiche nascono proprio dietro l’angolo.

Furia, all’anagrafe Federico Furia, è un cantautore, musicista e produttore nato il 30/05/1992 a Garbagnate Milanese. La sua formazione artistica affonda le radici in una passione per la musica coltivata fin dall’infanzia, sviluppata attraverso lo studio del pianoforte, della chitarra e del canto, strumenti che oggi costituiscono la cifra stilistica del suo percorso creativo. Dopo un’intensa attività nei circuiti underground della scena milanese, nel 2022 Furia avvia il proprio progetto solista. Tra i riconoscimenti più significativi che ha ricevuto ci sono il Premio del Pubblico “Banca Macerata” a Musicultura e il Premio della Critica “Franco Battiato” al Samara Festival. Il 2024 segna una nuova tappa nella sua carriera con la partecipazione a The Voice Spagna (La Voz),  confermando la propria capacità di emozionare e coinvolgere un pubblico ampio e trasversale.

Lo stile musicale di Furia si distingue per una raffinata sintesi tra l’intimità del New Folk americano, la profondità del cantautorato italiano e le atmosfere evocative dell’elettronica. Un linguaggio sonoro personale e riconoscibile, in cui l’essenzialità degli arrangiamenti incontra un’intensità melodica ed emotiva rara nel panorama attuale. Con uno sguardo rivolto alla sperimentazione e una profonda attenzione alla scrittura, Furia si afferma come una delle voci più promettenti della nuova scena musicale italiana.

Intervista a Furia a cura di Miriam Bocchino

  • Buongiorno Furia. “Deserto” è il tuo nuovo singolo, uscito il 16 maggio: me lo racconti?

Il singolo nasce circa tre anni fa e poi si è sviluppato nel tempo. Ho iniziato a suonarlo ai concerti e ho notato che, nonostante non fosse ancora stata pubblicato, lo cantavano tutti. Mi sono detto ‘è strano perché non è ancora uscito. Secondo me questo pezzo è molto forte, devo stare attento all’arrangiamento, alla sua costruzione.’

Come sempre ho fatto tantissimi arrangiamenti e poi sono ritornato alla semplicità, ho trovato questo riff di chitarra che mi ha convinto e sono andato da Giacomo Carlone, il mio produttore, che dopo l’ascolto mi ha detto ‘è bellissimo questo pezzo, facciamolo’. E come lo facciamo? In questo modo qua: semplice, pochi suoni ma studiati bene e che diano risalto alla voce, creando un ambiente da una parte rarefatto, dall’altro terroso. Anche all’interno del testo c’è questa dualità: da una parte una dimensione onirica dove racconto il sogno fatto la scorsa notte, dall’altra una parte più terrosa, reale, che è il ritornello in cui la persona (chi sarà mai questa persona?) si sveglia in una stanza d’hotel totalmente vuota.

  • Il singolo racconta con delicatezza e intensità la fine di una relazione, tra solitudine, nostalgia e consapevolezza. Trovi che il brano possa avere un significato più universale e narrare anche la fine di un’amicizia, di un rapporto di bene?

Sì, assolutamente sì. A me piace che ognuno si identifichi nel testo a suo modo. Per la mia visione del brano, tuttavia, il testo racconta non la fine di una relazione ma l’attimo prima, quando realizzi che sta per terminare. Questo si comprende verso la fine, nel punto del brano in cui canto “luci dell’alba, un nuovo giorno, guardando indietro mi dirò che non è la fine del mondo.” Il brano racconta, quindi, questo: si sopravvive a tutto, non c’è bisogno di fare troppi drammi, state chill.

Furia Ph. Andrea Lops
Furia Ph. Andrea Lops
  • “Guardando indietro mi dirò che non è la fine del mondo”. Spesso crediamo e pensiamo che alcune cose non hanno valore per darci una giustificazione, per non lasciarci sopraffare dal dolore. È qualcosa che fai anche tu? 

Negli ultimi anni ho cominciato a credere molto nella proiezione, quindi a ciò che proiettiamo fuori di noi stessi. Nel momento in cui proiettiamo positività, solarità, il mondo automaticamente risponde. È assolutamente giusto vivere il dolore. Io sono persona molto empatica e sensibile, ma crescendo – prima mi crogiolavo nel dolore – ho capito che è importante dare il giusto peso al dolore, cercare di capire che si va avanti. Bisogna portarselo con sé, ricalibrarlo, riformularlo all’interno di se stessi, per cercare di cogliere il meglio dal dolore stesso.

  • Mi racconti l’idea del video ad opera di Andrea Lops?

L’idea nasce dal poco budget (risata). Andrea Lops è un mio amico, ha un’agenzia che si chiama Sabbie Media e che si occupa principalmente della creazione di contenuti video giornalistici e di inchiesta. Ho sempre amato il suo occhio fotografico e quindi ho chiesto il suo aiuto. Ovviamente il sogno era di andare in un deserto, magari a Lanzarote, ma il budget era limitato. Tutte le persone che hanno visto il video ci hanno chiesto dove avessimo girato. La risposta? In una cava dietro casa mia. Grazie anche a Marta Glinco, che ha collaborato con noi nel video, è nata questa idea fotografica. Però non voglio distruggere i sogni di gloria: non lo diciamo a nessuno, facciamo finta che siamo andati a Lanzarote con 20 mila euro di budget (risata).

  • Nel 2024 hai partecipato a The Voice Spagna: come è stata l’esperienza dal punto di vista umano e musicale? Considerando anche la lingua differente.

Per me è stata magnifica, mi sono divertito tantissimo. Io ho sempre viaggiato tanto e il mio sogno era proprio di farlo unendolo alla musica. The Voice Spagna è stata un’esperienza bellissima. Io lo spagnolo lo parlo un po’ da ‘strada’, non sono un esperto e mi sono detto: ‘cosa faccio? O la prendo male o la butto a ridere’. E quindi ho fatto un sacco di caciara, è stato stra – divertente. Adesso sto scrivendo anche dei pezzi in spagnolo.

  • L’ambizione sarebbe di andare oltre il mercato italiano?

Sì, sicuramente. Secondo me il mercato musicale è molto differente rispetto a 10 – 15 anni, in cui tutto era chiuso in una scatola. Quindi, oggi, se da una parte noi artisti siamo meno tutelati, dall’altra il famoso algoritmo, se riconosce il valore di quello che stai creando, ti dà una mano, ti spinge nel farti conoscere ad altre persone. Di conseguenza, se faccio un pezzo in spagnolo, anche se sono in Italia, può accadere che si diffondi, poi ovvio che con l’aiuto dei media tradizionali è ancora meglio. Sarebbe bello riuscire ad arrivare con la mia musica in Spagna, mi piacerebbe fare un bel tour.

Furia Ph. Paola Arpone
Furia Ph. Andrea Lops
  • Progetti futuri?

Ora mi chiuderò a scrivere tante canzoni nuove. Sono abbastanza lento nella scrittura, quindi mi ci dovrò mettere con tanto impegno. Nel frattempo sto scrivendo anche dei brani in spagnolo. Vorrei far uscire un nuovo singolo a metà luglio, ma non sono sicuro di fare tempo, perché mi piace curare anche bene la parte visiva. Vorrei fare anche un album però è un po’ più difficile perché ho una visione tradizionale del disco, deve essere proprio un concept album. Ho anche dei live in programma questa estate.

  • Un sogno nel cassetto?

Il sogno nel cassetto sarebbe riuscire a vivere solo di musica. Attualmente faccio anche il professore. Amo il mio lavoro però, ovviamente, la musica è la mia passione da quando ho 6 anni. Può essere scontato come sogno ma è reale.

Furia Ph. Paola Arpone
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