Intervista a Huge dei Magazzeno: “Milano ha l’arroganza di un Chihuahua”

Magazzeno - Credit: Marco Carloni

Magazzeno - Credit: Marco Carloni

I Magazzeno sono un power trio con l’audacia di una party band, l’irriverenza di un gruppo rock demenziale e il sound disco funk. I loro sono concerti sono una festa dove trucchi e costumi bizzarri li trasformano in supereroi. Huge Magazzeno, basso e voce, ha fondato il gruppo, la chitarra elettrica è nelle mani di Matteo Magazzeno e Simo Magazzeno spinge con la batteria. I testi sono ironici e scanzonati, utilizzando sempre la chiave dell’ironia e del turpiloquio per accedere alla verità, ma non manca tra le note dei Magazzeno l’impegno sociale e l’analisi della società. 

“Milano è pieno di figa”(Maninalto! / Believe) è il loro nuovo singolo, il racconto in modo irriverente delle grandi contraddizioni della città di Milano.  Scritto da Eugenio Capponi e Matteo Santigli, il brano è una goliardica dedica alla città di Milano che vuole riflettere sulle contraddizioni di una metropoli sempre più desiderata ma al contempo ormai inaccessibile per molti. 

Abbiamo intervistato in occasione dell’uscita di “Milano è pieno di figa” il fondatore del gruppo Huge.

  • Buongiorno Huge, grazie per l’intervista. “Milano è pieno di figa” è il vostro nuovo brano, disponibile dal 21 marzo. Ci racconti come nasce?

Ciao Miriam! Da molti anni portiamo avanti questo stile di musica con ritmi dance, chitarre distorte e testi ironici. Milano è stato scritto a 4 mani con Matteo, il chitarrista, e credo che racchiuda perfettamente lo spirito dei Magazzeno.

La canzone brano è nata in una di quelle seratacce dove vagabondiamo per la città con amici e chitarrini e tra le corde è rimasto incastrato questo ritornello virale. Poi abbiamo aggiunto le strofe, celebrando il Bel Paese, e una breve riflessione sulle condizioni di vita che erano state perfettamente descritte nel “Ragazzo di Campagna” di Renato Pozzetto.

  • Il testo racconta in modo irriverente le grandi contraddizioni della città di Milano, evidenziando anche ciò che rende uniche le altre città di Italia. Più che una dedica alla città appare una critica alla stessa, come se ciò che rendesse unica Milano sia la sola presenza di ciò che cantate nel brano: davvero riscontrate solo questo? C’è speranza in altro?

Milano ha l’arroganza di un Chihuahua: non arriva nemmeno ai 2 milioni di abitanti ma si è sempre sentita alla pari di megalopoli come Londra, Tokyo e New York. Milano sta crescendo velocemente e tutti gli spazi vuoti vengono occupati da scintillanti palazzi in vetrocemento. Questo cambiamento cancella le tracce del passato e allontana le persone e quelle attività che non soddisfano gli standard. Molti locali chiudono, amici se ne vanno, ma Milano ha un’anima e riesce ancora a conservare lo spirito di un piccolo paese.

In mezzo ai locali esclusivi e gli edifici senza finestre, è ancora possibile trovare persone ed eventi che conservano la semplicità.

  • Nel brano utilizzate l’arma dell’ironia e parlo di “arma” perché, in una società dominata da conflitti e contrasti, forse solo l’ironia riesce a riportare un po’ di spensieratezza.

L’ironia è un ingrediente essenziale per vivere felici, la capacità di trovare il divertente anche nelle situazioni più disperate. Indossa sempre un sorriso, sta bene con tutto!

In un mondo sempre più disconnesso, con le nuove generazioni che guardano con preoccupazione al futuro, sembra che anche la musica moderna abbia perso la sua originaria funzione di unire le persone e portare gioia.

I Magazzeno hanno una vocazione per il divertimento e la nostra musica, i nostri concerti vogliono allontanarci dai pensieri quotidiani e lanciarci in un universo di gioia, perché ballare e cantare sono le migliori medicine che abbiamo a disposizione.

  • Come band non avete timore di non essere presi sul serio o di non essere capiti?

Trovo un preoccupante oscurantismo in questo periodo storico, non si può dire un cazzo! Vengono imposte delle regole nel linguaggio e nel comportamento, tralasciando, al contrario, i valori. Bisogna seguire le istruzioni e mantenersi sempre aggiornati. Sono invece convinto che se una persona crede nell’uguaglianza e nel rispetto, forse potrà essere frainteso per le sue parole, ma non farà mai del male a nessuno.

  • Cosa ti fa più paura nella società di oggi?

L’isolamento. L’uomo è un animale sociale e ha bisogno di interazione e contatto con i suoi simili. Viviamo da soli, mangiamo da soli, spesso abbiamo un lavoro dove interagiamo con un telefono o con uno schermo, flirtiamo con le app, ci facciamo ipnotizzare da serie televisive e abbiamo scordato il piacere di salutare gli amici con due baci, conoscere persone nuove e… vivere.

Anche la musica è diventata più individualista e introspettiva, dimenticando il suo ruolo originario. La nostra musica, i nostri concerti vogliono allontanarci dai pensieri quotidiani e lanciarci in un universo di gioia, perché ballare e cantare sono le migliori medicine che abbiamo a disposizione.

  • A livello musicale quali sono i vostri riferimenti? Gli artisti che vi ispirano?

Impossibile nascondere delle sane basi punk rock e metal, ma non abbiamo riferimenti, facciamo quello che ci piace, senza limiti e costrizioni.

  • Ma a vero che sulla Darsena dei Navigli a Milano c’è un’incisione nell’asfalto che vi celebra?

Non lo sapevo, vado subito a verificare

  • Progetti futuri?

Siamo molto contenti di quello che stiamo facendo, presto registreremo nuovi brani e altri concerti! Andiamo avanti col sorriso, questo progetto è divertente e spero coinvolgerà sempre più persone.

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