Intervista alla giovane rocker campana Scarlet: “Wonder”, il suo album d’esordio

“Wonder” è il titolo dell’album d’esordio della giovane rocker campana Scarlet, uscito il 26 Marzo per l’etichetta salernitana Luma Records.

L’album composto da 8 tracce racconta l’Amore.

  • “Wonder” è il tuo album d’esordio e al suo interno racconti l’Amore. Ma cosa intendi tu per amore?

L’amore è il motore dell’universo, e come diceva Einstein: “E’ una forza che comprende e gestisce tutte le altre, ed è anche dietro qualsiasi fenomeno che opera nell’universo e che non è stato ancora individuato da noi.”

Quando ho cominciato la stesura dei testi e delle musiche di “Wonder” stavo affrontando la fine di una storia molto complicata; in quel periodo è cominciato un percorso di amore verso me stessa. Mi sono liberata da quei sentimenti negativi che avevano accompagnato gli ultimi due anni della mia vita. È stata una scrittura catartica che mi ha permesso di ricominciare ad amare l’amore, e a credere che a volte non è importante avere accanto la persona che si ama, perché le possibilità di amare qualcuno o qualcosa prescindono dalla presenza fisica dell’ “oggetto” d’amore.

Amare me stessa mi ha permesso di credere in me e nella possibilità di diventare ciò che desideravo da tempo; ho scritto canzoni ispirate da storie intense di persone fragili (Layne), da luoghi di cui sono innamorata pur non essendoci mai stata (Arizona), ma anche da momenti di sconforto per le atrocità della guerra (Another), oltre che da persone che hanno fatto parte della mia vita, e che ho amato in modi diversi.

  • È stato difficile realizzare il disco?

Più che difficile, è stato intenso, nel senso che è stata una full immersion in studio col mio producer Lucio Auciello (il quale è anche il chitarrista che accompagna i miei live). Una volta buttate giù le strutture, si trattava di rendere uniformi brani stilisticamente piuttosto diversi tra loro. Abbiamo cercato un suono che si rifacesse alla musica con cui sono cresciuta (rock anni ’70 e ’90) e che fosse allo stesso tempo “attuale”. Il risultato mi piace molto, e ho riscontrato anche  dal pubblico un’ottima risposta, anche e soprattutto nei live. Ovviamente gran parte del merito è di Lucio senza il quale il risultato finale non sarebbe stato altrettanto “magico”.

  • Hai affermato: “Wonder è il mio passaporto per la libertà, la libertà di esser la donna che sognavo da bambina”. Ti senti vicina a raggiungere ciò che sognavi di essere o il lavoro da fare è ancora molto?

In qualche modo lo sono già, ho la mia vita, la mia libertà, la mia musica, ma sono quel tipo di persona che è sempre alla ricerca continua di qualcosa; ad esempio, mi piacerebbe sperimentare di più con la musica e con le sonorità, vorrei che il prossimo disco fosse un lavoro completamente diverso. Intanto però cerco di farmi conoscere in giro e di far conoscere “Wonder” al grande pubblico, ed in questo senso c’è ancora tanta strada da fare, ma sono piuttosto ottimista a riguardo.

  • Cosa vorresti che l’ascoltatore percepisse ascoltando il tuo disco?

Wonder è un viaggio dell’anima, c’è tanta sofferenza, ma, come dicevo, anche tanto amore. Ho scelto questo titolo perché “Wonder” è un termine che ha tanti significati. Uno di questi è “meraviglia”, il mio preferito, perché c’è tanta meraviglia al mondo e spesso ci si sorprende di ciò che di bello può accadere quando siamo senza speranza. Un altro significato è “chiedersi”, perché l’essere umano è alla continua ricerca dei perché della vita. Ecco, vorrei che l’ascoltatore si lasciasse meravigliare e allo stesso tempo si chiedesse “è questa la vita che voglio vivere?” o più semplicemente che, chiudendo gli occhi, riuscisse a farsi trasportare in questo viaggio.

  • Un obiettivo da raggiungere?

Gli obiettivi sono tanti. Il più grande (ma è più un sogno) è potermi esibire in un festival di portata internazionale. Quelli più immediati sono riuscire a suonare il più possibile in giro per l’Italia e farmi conoscere dagli addetti ai lavori. Per ora sto realizzando un mini tour in giro per la Campania, e dopo il Primo Maggio a Salerno e l’11 al Rodaviva di Cava, mi aspetta un’altra data: il 1° giugno a Marea (SA).

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