Laboratorio Olfattivo: come si fa a dire che un odore non è una geografia?

Laboratorio Olfattivo: "come si fa a dire che un odore non è una geografia?"

Laboratorio Olfattivo: "come si fa a dire che un odore non è una geografia?"

Laboratorio Olfattivo nasce nel 2009 dalla passione di Daniela Caon e Roberto Drago per il mondo della profumeria.

Roberto Drago, direttivo creativo del brand, riesce in poco tempo a far confluire nelle creazioni i nasi più eclettici sul mercato per dare vita a fragranze nuove e originali.

Laboratorio Olfattivo si dedica non solo ai profumi ma anche all’ambiente, ai prodotti da bagno, alle ceramiche (Biscuit da profumare) e all’igiene della persona.

Nel 2009 nasce la prima collezione che si compone di 11 fragranze.

Nel 2016 entrano a far parte della gamma  di Laboratorio Olfattivo delle Eau de Parfum di altre 2 collezioni: Laboratorio in Fiore e Décou-Vert.

Il 2019 è l’anno di una collezione speciale, la Masters’ Collection, realizzata in collaborazione con i Maestri profumieri Jean-Claude Ellena, Lucien Ferrero e Dominique Ropion.

La collezione si compone di 5 fragranze: Baliflora, Tuberosis, Tantrico, Vetyverso e Vanagloria e da Viaggio in Italia by Jean-Claude Ellena.

I nuovi prodotti di Laboratorio Olfattivo

 

Vanagloria di Dominique Ropion, si unisce a Lucien Ferrero e Jean-Claude Ellena nella Masters’ Collection di Laboratorio Olfattivo.    

Vanagloria di Dominique Ropio
Vanagloria di Dominique Ropio

“Per la Masters’ Collection volevo creare un profumo che esprimesse tutta la ricchezza della vaniglia nelle sue molteplici sfumature. Vanagloria si costruisce intorno ad una sublime qualità di baccelli di vaniglia LMR, di cui ho amplificato le tonalità più sottili. Questa Vaniglia bourbon, coltivata nell’Oceano Indiano, è estratta usando CO2, una tecnica di estrazione a freddo che permette di rivelare tutto lo spettro delle sue note gourmand, floreali, cuoiate e speziate. Il suo carattere cuoiato è rinforzato dallo zafferano, creando dipendenza grazie ad un tocco di fava tonka, mentre le volute d’incenso aggiungono alla texture un’aura mistica.”

Vanagloria di Laboratorio Olfattivo esplora tutte le sfumature della vaniglia, in un connubio tra materia e misticismo. Il prodotto segna l’inizio della collaborazione tra il brand e il maestro profumiere.

 

Lo Spray per capelli – Hair Mist

Hair Mist
Hair Mist

Lo spray per capelli è disponibile in due fragranze differenti: il floreale fruttato Nun ed il floreale muschiato Need_U.

Le sue note di testa sono il bergamotto, il limone, la pera e il neroli, le note di cuore il loto bianco, il gelsomino grandiflorum, Ylang e le note di fondo i legni chiari, l’ambra e i muschi.

Lo spray rende i capelli profumati e fluenti per tutto il giorno, creando un filtro protettivo dagli agenti atmosferici e lasciandoli morbidi al tatto e setosi.

L’Hair Mist è un prodotto che grazie al suo flacone pratico ed elegante è possibile portare sempre con sé.

 

 

ClamoRosa

ClamoRosa

Profumatore d’ambiente in grado con la sua fragranza di emanare una sensazione di dolcezza e raffinatezza, conturbante e romantica.

Le note di testa sono lo zenzero e il fior di limone, le note di cuore la rosa turca, il geranio e i neroli mentre le note di fondo l’ambra, la betulla e il legno di cedro.

La fragranza è venduta, online e negli store di Laboratorio Olfattivo, sia come diffusore che come spray ed è possibile acquistare, una volta terminato, la ricarica.

Viaggio in Italia by Jean-Claude Ellena per Laboratorio Olfattivo

“Questo Paese profuma di buonumore; deve essere anche per questo motivo che da secoli i popoli del Nord decidono di passare proprio in Italia le loro vacanze. Costantemente, l’italiano fa proseliti e parla a voce alta per vendere il suo caffè, i suoi formaggi, la sua pasta, i suoi frutti e soprattutto i suoi agrumi. L’italiano ama la vita! Oltre al caffè, che è voluttuoso e non austero, che poi è un tratto di carattere degli italiani, c’è un lato degli italiani che è forse assimilabile a quello americano. Le forme di formaggio sono delle dimensioni di macine per il grano, la pasta è di vari forme e colori, i limoni sono grandi come palloni da rugby, le arance come palloni da calcio, i mandarini grandi come zucche. Il bergamotto, invece, è differente: è originario della Calabria, non della Cina come gli altri agrumi.”

Le tre tappe di “Viaggio in Italia by Jean-Claude Ellena” sono Mandarino, Limone e Bergamotto.

Le fragranze rappresentano la gioia di vivere e il buonumore degli italiani in un viaggio che percorrendo la Costiera Amalfitana, la Costa dei gelsomini e la Sicilia restituisce la tradizione e l’innovazione del Bel Paese. Questi profumi celebrano gli agrumi italiani, definiti dal naso profumiere, simili una giornata di sole in una giornata d’inverno”. É possibile acquistarli nei negozi e nello store online di Laboratorio Olfattivo.

 

Mandarino

Laboratorio Olfattivo: “Viaggio in Italia by Jean-Claude Ellena” - Limone
Laboratorio Olfattivo: “Viaggio in Italia by Jean-Claude Ellena” – Mandarino

“Tra tutti gli agrumi è il più gioioso. Quando voglio (ed accade molto spesso) donare ai miei profumi un carattere allegro e brillante, utilizzo l’essenza di mandarino. Il vantaggio che si ha con le colonie sta nel fatto che esse sono costruite per il “layering”, il che significa semplicemente che nascono per essere sovrapposte. Dal carattere semplice ma anche estremamente sofisticato, il Parfum Cologne Mandarino può essere indossato da solo, ma si adatta anche ad essere portato con altri profumi, donando così un sorriso ad alcune giornate più grigie. Inoltre, dura a lungo. Quindi sorridi! Sei profumato”. Jean Claude Ellena

Mandarino Italiano, Ribes Nero, Muschio Bianco.

 

 

Bergamotto

Laboratorio Olfattivo: “Viaggio in Italia by Jean-Claude Ellena”
Laboratorio Olfattivo: “Viaggio in Italia by Jean-Claude Ellena” – Bergamotto

“Se gli altri agrumi sono originari della Cina, il Bergamotto, invece, è italiano. È un vero peccato non conoscere l’autore della sua nascita, colui che ha incrociato un albero di Limone con uno di arancio amaro: avrebbe potuto ricevere lo stesso omaggio del collega Clément, che ha inventato la clementina. I commercianti italiani arrivarono a vendere il Bergamotto ai cinesi per aromatizzare il loro tè di seconda scelta, che poi rivendevano agli inglesi. Spesso mi viene chiesto se io abbia delle preferenze olfattive. Ho sempre detto di no, volendo nascondere le manipolazioni che esercito sugli odori, visto che il lavoro del profumiere è molto simile a quello di un illusionista. Ebbene sì, ho delle preferenze e variano in base alle mie esigenze, ai miei desideri. Vivo amori passeggeri, ma anche amori forti e duraturi, al punto che sono molto unito al Bergamotto. Era ora che ufficializzassi questo legame”. Jean Claude Ellena

Bergamotto calabro, arancio amaro, cardamomo, muschio bianco.

 

 

Limone

Laboratorio Olfattivo: “Viaggio in Italia by Jean-Claude Ellena”
Laboratorio Olfattivo: “Viaggio in Italia by Jean-Claude Ellena” – Limone

 

“Limone nasce da uno dei miei viaggi in Costiera Amalfitana. Questa splendida cornice è fatta di stradine strette che corrono lungo le scogliere, che a loro volta sprofondano nell’azzurro del Mar Mediterraneo. Ad ogni curva, il paesaggio è in grado di sorprendere. Comprendendo e rispettando la magia della natura, gli uomini e le donne hanno costruito dei terrazzamenti per coltivare con amore gli alberi di limone. Impossibile resistere alla bellezza di questi luoghi, dove il giallo limone si staglia contro il blu rame dei muri in pietra. Tra un giallo brillante e sorridente e un blu principesco e principesco, ho trovato il tema per un nuovo parfum cologne, necessariamente aristocratico”. Jean Claude Ellena

Limone italiano, zenzero, foglie d’arancio, muschio bianco.

 

 

 

Jean Claude Ellena è tra i nasi profumieri più creativi del mondo. Nei suoi oltre 40 anni di carriera ha creato capolavori miliari della profumeria, basti pensare a “Terre d’Hermès”, spingendosi oltre ai limiti per assumere nuove forme e significati.

Il suo percorso inizia come semplice operaio nella fabbrica di Grasse, prima di entrare nel 1968 alla scuola di Givaudan in Svizzera. Diventa successivamente naso profumiere e inizia a comporre per i mercati internazionali.

Negli anni 2000 avviene l’incontro con Hermès, divenendo dal 2004 al 2018 naso profumiere esclusivo della Maison.

Jean Claude Ellena non è solo un creativo ma anche autore di molteplici libri sull’arte della profumeria. Ultima sua opera, edita da L’ippocampo, è “Atlante di botanica profumata”, che è possibile trovare negli store di Laboratorio Olfattivo.

Il libro racconta in un diario quasi intimo la relazione di Jean Claude Ellena con gli odori, fatto di infanzia, ricordo e conoscenza.

Ogni odore viene descritto con particolarità, evidenziando non solamente la dimensione intima dell’autore ma anche le caratteristiche specifiche come la provenienza e la sua storia.

Il libro, distribuito anche da Laboratorio Olfattivo, è adatto a chiunque voglia avvicinarsi alla scoperta del mondo dei profumi e degli odori, non solo ai professionisti.

 

  • Il primo capitolo è dedicato ai legni e cortecce.

L’autore introduce il lettore alla loro scoperta raccontando l’odore pregnante proveniente dalla cattedrale di Notre-Dame quando prese fuoco il 15 aprile 2019. Cinquecento tonnellate di legno e quercia, proveniente da Champagne, sprigionarono nelle strade di Parigi tutto il loro profumo.

Il legno fa parte, anche, del lavoro di Giuseppe Penone che da anni lo incide per le sue sculture: da cinquant’anni scava delle travi per rivelare l’anatomia degli alberi.

Tra i legni e cortecce narrati scopriamo il sandalo.

Negli anni ’60 agli stabilimenti di Antoine Chiris arrivavano i camion carichi di tronchi e radici di sandalo provenienti dall’India. L’odore di quel legno, duro come la pietra che andava poi triturato, si sprigionava negli stabilimenti e nei giardini circostanti. Il sandalo, tuttavia, nonostante sia il primo elemento analizzato da Jean Claude Ellena non è tra gli odori che preferisce: ama maggiormente il legno di cedro o il vetiver.

Il legno di cedro della Virginia, ne esistono molteplici in natura, immerge il lettore negli anni in Svizzera del naso profumiere. L’autore passeggiando davanti alla ditta Caran d’Ache sentiva quell’odore che successivamente diverrà l’elemento principale di Terre d’Hermes.

Il muschio di quercia veniva utilizzato già nel XV secolo come polvere per i capelli destinata a profumarli, ad essiccarli e fortificarli. All’esordio nell’industria del profumo Jean Claude Ellena, a soli 16 anni, fu messo all’estrazione dei muschi (licheni). Dopo aver concluso il lavoro lui e gli altri operai si sdraiavano sulle balle di lichene e trascorrevano le notti, a causa dei turni raddoppiati, su quel materasso fatto di odori. Il corpo, il mattina dopo, odorava di licheni in ogni sua parte.

 

  • Il secondo capitale del libro è dedicato alle foglie, spesso bistrattate rispetto ai fiori e utilizzate in tutto il mondo come odori.

All’evidenza dei fiori preferisco il segreto delle erbe, delle piante o degli arbusti il cui odore si svela stropicciandone tra le dita le foglie, per scoprirli al di là delle apparenze.

Tra le foglie troviamo il cisto labdano.

Il cisto labdano è la pianta che dà il suo carattere alla vanillina e quindi all’ambra di profumeria, composta da vanillina, labdano e altre sostanze. Le origini del labdano risalgono all’Isola di Creta dove vigeva l’allevamento delle capre e dove cresceva il labdano. Oggi germoglia allo stato selvatico nella Sierra Norte e a nord della provincia di Siviglia in Andalusia.

L’assenzio diviene narrazione di un’opera d’arte, ovvero il quadro omonimo di Degas, tanto amato da Jean Claude Ellena.

Qual è il legame tra il quadro e l’odore dell’assenzio? L’amarezza della vita.

È un odore amaro che seduce e attira, l’elemento principale del profumo “Habit rouge” di Jean – Paul Guerlain.

 

  • I fiori, protagonisti del terzo capitolo, svolgono un ruolo fondamentale nel mondo della profumeria e da sempre affascinano per la loro varietà.

Il gelsomino è per l’autore ricordo di infanzia: nelle mattinate estive accompagnava la nonna a “cogliere i fiori” per migliorare la magra pensione. Era un’attività da donne, fatta di chiacchiericcio e risate mentre i bambini giocavano nei filari di gelsomino.

La mimosa è l’occasione per conoscere qualcosa in più di Albert Camus: l’autore soggiornava non lontano da Grasse per curarsi della tubercolosi. Nella sua corrispondenza con Maria Casarès descrisse il paese, parlando della pioggia, del sole e del profumo dell’aria senza, tuttavia, mai descriverlo. La mimosa era uno di quegli odori, “il sole d’inverno”.

Pochi estratti contengono l’odore di un paesaggio. L’estratto non sa solo di fiori, ma anche dell’amaro delle erbe che li costeggiano, del verde della prateria, dell’asprezza dei luoghi e, con un po’ di attenzione, dell’odore delle greggi. Come si fa a dire che un odore non è una geografia? Jean Claude Ellena in merito al profumo di narciso.

La rosa, il fiore per eccellenza, è il profumo utilizzato dalla maggior parte dei maestri profumieri. Anche l’autore ha da sempre anelato alla rosa, pesandola, calibrando e cercando il punto esatto in cui nasce la creazione.

La rosa è per il profumo quello che è l’amore per le canzoni: un tema ricorrente su cui i compositori lavorano tutta la vita.”

La tuberosa, oggi coltivata solo in India, fu negli anni ’80 l’odore per eccellenza, simbolo di opulenza. Poison di Dior (1985) o Fracas (1948) di Robert Piquet, entrambi fatti di tuberosa, hanno segnato delle ere.

Il racconto della vita dell’autore prosegue con lo Ylang – Ylang. Da operaio, in una fabbrica di profumi che riceveva materie grezze, conosce le foglie di patchouli della Sumatra, il legno di sandalo delle Indie, le lacrime di incenso delle Somalia e la tonka del Peru. Odori che gli fanno percorrere con la fantasia i chilometri che lo separano da quelle terre lontane. A Parigi, nel mercato di Saint – Denis, riscopre la bellezza di quell’emozione con lo ylang – ylang.

 

  • Ai frutti è dedicato il quarto capitolo del libro.

L’autore, tra questi, ci presenta il bergamotto.

Ho amori transitori e amori stabili, perenni: quello del bergamotto rientra in questi ultimi.

Il bergamotto è un incrocio tra un limone e un melangolo. La sua essenza proviene dalla raschiatura della scorza ed emana odori differenti a seconda dei gradi di maturazione.

 

  • Il percorso del mondo degli odori prosegue con le Gomme e le Resine.

Il galbano è una di queste. Germaiene Cellier, donna della profumeria del dopoguerra, utilizzerà il 10% di essenza di galbano nel profumo Vent Vert, creato nel 1947 per il couturier Pierre Balmain.

Solo l’Iran, oggi, produce il prodotto: il raccolto è caro e controllato e le quantità sono scarsi.

 

  • Tra i semi, argomento di un ulteriore capitolo, scopriamo il cardamomo verde.

Utilizzare il cardamomo in una composizione di profumo significa dargli respiro. Fa da vento che gonfia le vele. È un odore largo, freddo, addirittura glaciale, e di colpo la composizione prende il volo.

Tra gli odori poco conosciuti vi è sicuramente l’olio di carota. È un profumo che confonde giacché inizialmente ha un vago odore di radici e di terra per poi diventare carezzoso ed evocare l’albicocca secca. Edmond Roudnitska ne utilizzò nel 1949 una forte percentuale nel profumo La Rose de Rochas.

La vaniglia è una delle ultime spezie giunte in Occidente. Veniva consumata in grandi quantità dagli Aztechi in bevande a base di cioccolata non zuccherata. Oggi ve ne sono coltivate diverse specie, ognuna con un gusto particolare anche se la vaniglia utilizzata dai profumieri è soprattutto quella del Madagascar.

 

  • Le radici, ultimo capitolo del libro, hanno utilizzi spesso confusi. Tra questi vi è l’Iris e il vetiver, un odore neutro contenuto in Calèche di Hermès.

 

I prodotti d’origine naturale sono un centinaio, i corpi chimici varie migliaia. Da questa convivenza tra i prodotti d’origine naturale e quelli chimici è nata l’arte della profumeria.

 

 

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