Maria Tomba: “con ‘Goodbye (voglio good vibes)’ sul palco dell’Ariston racconto la mia consapevolezza” – INTERVISTA

Maria Tomba
Sul palco del 75° Festival di Sanremo, nella categoria Nuove Proposte con il brano “Goodbye (voglio good vibes)” (L’Isola Degli Artisti / ADA Music Italy), Maria Tomba.
Originaria di Verona, Maria Tomba ha iniziato il suo percorso artistico fin da giovane. La sua carriera ha avuto una svolta significativa con la partecipazione a X Factor nel 2023, dove si è presentata con la memorabile frase: “Mi chiamo Maria Tomba e sogno un tour mondiale che si chiamerà ‘Maria Tomba è morta’”.
Le sue canzoni, come “Crush” e “Goodbye (voglio good vibes)”, che le ha fatto guadagnare un posto nella categoria Nuove Proposte del Festival di Sanremo 2025, riflettono una visione del mondo entusiasta.
“Goodbye (voglio good vibes)” è una canzone che invita a dire addio alle cattive vibrazioni che ci fanno perdere il contatto con noi stessi senza però rinunciare a vivere pienamente l’esperienza umana in tutte le sue sfaccettature. Il brano si distingue per le sue sonorità contemporanee e per un testo che celebra l’indipendenza, riflettendo il carattere frizzante di Maria.
- Buonasera Maria grazie per l’intervista. Domanda di rito perché ormai manca pochissimo al Festival di Sanremo: come stai? Come stai vivendo questa attesa?
Con tanta gioia e tanta emozione. Mi sto preparando al massimo, mi sto caricando tantissimo dal punto di vista fisico, dell’alimentazione, vocale e dello sport. Mi alleno tantissimo, sono una gym girl (poi mi piace anche mangiare).
Sto cercando di godermi i momenti perché sarà un’esperienza indimenticabile, parliamo dell’Ariston, un palco veramente prestigioso. Da lì sono passati tanti punti di riferimento della musica italiana, è veramente un onore e una grande emozione. È un sogno che si avvera, vederlo sempre da casa e avere ora l’opportunità di stare lì e di performare è incredibile.
- Tu seguivi Sanremo da piccola? Hai un ricordo legato al festival?
L’ho sempre seguito fin da quando ero piccina piccina, però il ricordo che ho risale a cinque anni fa, è un aneddoto che mi piace molto raccontare perché mi emoziona. Io andai per un contest canoro a Sanremo nel 2020, durante il settantesimo festival, con la mia famiglia, mia mamma e mio papà; mi fermai con mio padre dietro le transenne, davanti l’Ariston, e mio papà mi disse ‘un giorno tu canterai dentro’ e io ‘papà io te lo prometto’, cinque anni dopo sarà veramente così. È come se si fosse realizzata una fiaba; è molto strano. Sono molto legata a quel ricordo perché mio papà è stata ed è una figura importante.
- Il brano che presenti è “Goodbye (voglio good vibes)”: ci racconti come nasce?
“Goodbye (voglio good vibes)” è uno dei brani a cui sono più legata, è un tassello di un concept album che non vedo l’ora che esca. Nasce in un periodo in cui mi sentivo particolarmente insicura fisicamente del mio corpo, avevo inconsciamente delle insicurezze che derivavano anche dal mio periodo scolastico. Scriverlo mi ha aiutata a prendere consapevolezza e ad accettarmi di più, comprendendo che ognuno di noi è bello, andiamo bene così come siamo. Esprime due lati di me che reputo quelli principali ovvero: utilizzare l’ironia per diffondere un messaggio, come può essere quello di andare oltre le apparenze perché siamo molto di più di quello che mostriamo, rimanere fedeli ai propri valori e allontanare tutte quelle che sono le bad vibes, quindi le energie negative che molto spesso ci fanno perdere il contatto con noi stessi e con la nostra voce interiore. Scriverlo mi ha aiutata a prendere molta consapevolezza.
- In merito ciò c’è stato un momento in cui hai compreso che stavi prendendo una direzione sbagliata per te?
Sicuramente quando ero piccola, al liceo. Anche il pigiama che indosso è un messaggio – oserei dire – sociale. Molto spesso si tende a esprimersi con quello che si indossa, che diventa un amplificatore del messaggio stesso. Non mi sono mai sentita sensuale in vita mia e poi ho capito che derivava da dentro. Quello che comunichiamo deriva da dentro, non si dovrebbe ascoltare il giudizio altrui.
- Forse il pigiama è una sorta anche di prova su te stessa? È un indumento che spesso non fa sentire bella ma in te avviene il contrario?
Mi fa sentire a casa. Sul palco, sentendomi libera di essere me stessa, non mi fa pensare al giudizio altrui, in poche parole “me ne sbatto” del giudizio delle persone. È anche un po’ quello che vorrei trasmettere, ovvero che è importante essere autentici con se stessi perché poi quando andiamo a dormire e rimaniamo da soli siamo noi a fare i conti con quello che ogni giorno viviamo. Per me è molto importante rimanere fedeli ai propri occhi.
- Rimanere fedeli è spesso complicato, anche per l’utilizzo dei social che ormai fanno parte della nostra vita. Come riesci a rimanere fedele a te stessa e a vivere allo stesso tempo i social?
Sicuramente come tutti ho anche delle difficoltà; spesso i social ci portano a confrontarci con la vita degli altri, quindi si fanno paragoni o ci si allinea distorcendo la realtà. Quello che posso fare è appigliarmi alle piccole cose, dare conto alle piccole cose che sono la realtà. Sono anche un grande strumento per comunicare e fare amicizia; mi è capitato molto spesso di fare amicizia con tante ragazze e ragazzi in uno scambio di storie. Il loro utilizzo dipende dalla nostra consapevolezza. È molto importante allenare lo spiritismo critico perchè capita spesso che prima di formulare il proprio pensiero si cerca quello che pensano gli altri; al contrario studiando, acculturandosi e banalmente andando a cercare informazioni attendibili, si può accrescere lo spirito critico.
- Per quanto riguarda il look mi puoi dare qualche anticipazione? Come ti vedremo vestita sul palco dell’Ariston?
Sicuramente gli abiti saranno molto brillanti e mi rappresenteranno al cento per cento. Si giocherà molto con i tessuti. Non vedo l’ora di indossarli, sono fatti su misura. Sono molto amante della moda, anche se in questo momento sono acqua e sapone.
- Ti faccio un’ultima domanda un po’ curiosa: se avessi potuto scegliere un artista con cui duettare durante la serata delle cover chi avresti scelto e perché?
Ho quattro nomi: Gianna Nannini, Donatella Rettore, Loredana Bertè e Fiorella Mannoia. Sono state, secondo me, dei grandi punti di rottura della musica italiana in senso positivo. Ho tanta stima di loro, sono cresciuta ascoltandole e spero di proseguire quello che hanno iniziato.
- Ti ringrazio per questa chiacchierata, ti vedrò con piacere sul palco dell’Ariston.
Grazie di cuore, è stata una bellissima intervista.
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