“Muratori” di Edoardo Erba con la regia di Peppe Miale: la recensione

Muratori ph Anna Camerlingo

È stata in scena al Sala Umberto di Roma l’opera “Muratori” del regista Peppe Miale con gli interpreti Massimo De Matteo, Francesco Procopio e Angela De Matteo.

La commedia scritta da Edoardo Erba è stata precedentemente rappresentata per sedici stagioni consecutive in dialetto romanesco con gli attori Massimo Venturiello, Nicola Pistoia e Paolo Triestino per la regia di Massimo Venturiello.

Oggi il dialetto napoletano dà nuovamente vita allo spettacolo, riuscendo a raccontare la crisi del mondo teatrale: mai racconto fu più contemporaneo nonostante la sua narrazione nasca in “tempi non sospetti”. La prima rappresentazione, infatti, avvenne nel 2002.

Il buio copre il teatro: un luogo chiuso nel suo silenzio sdegnato che viene improvvisamente illuminato e violato dall’arrivo di due muratori, Giacomo e Fiore. Quest’ultimi hanno un lavoro da svolgere: erigere un muro a metà palcoscenico per creare un deposito nascosto per il supermercato che c’è affianco.

Muratori_ph Anna Camerlingo
Muratori ph Anna Camerlingo

Giacomo e Fiore non sono conoscitori del teatro e vogliono solo portare a compimento la loro prima opera, pur se abusiva, come ditta.

Tra battute in dialetto napoletano, giochi di parole e ironia (per chi non conosce la lingua potrebbe essere difficile comprendere totalmente il significato) si apprestano a compiere la loro missione, inconsapevoli che quella notte sarà differente, sospesa e magica.

La magia del teatro, da tempi antichi luogo di riflessione e catarsi, si manifesta nella presenza eterea di una bellissima fanciulla di nome Giulia, una donna in fuga che trova nei protagonisti motivo di speranza.

Chi è quella fanciulla che sembra provenire da un luogo e da un tempo lontano?

La bellezza sublimale del teatro si scontra, tuttavia, con la concretezza del lavoro manuale. La polvere copre lo sguardo dello spettatore e lo fa diventare, a tratti, cieco, così come orbo è lo sguardo di chi non comprende il valore supremo dell’arte.

Germano e Fiore, inconsapevoli, incominciano a interrogarsi sull’esistenza, sul significato di quella notte e sui loro destini.

“Il destino siamo noi e se vogliamo possiamo anche cambiarlo” viene pronunciato in dialetto napoletano.

Muratori_ph Anna Camerlingo
Muratori ph Anna Camerlingo

Può il teatro avere adempiuto alla sua arcaica funzione di purificazione e catarsi quando violato e calpestato ha subito la ferita quasi mortale dell’uomo?

“Muratori” racconta una storia di esistenza e sublimazione attraverso una narrazione che alterna momenti goliardici a inneggiamenti sulla bellezza e sull’amore per l’arte.

Germano e Fiore in una notte trasformeranno indissolubilmente le loro vite. Entrambi percepiranno, seppure non pienamente, che il loro esistere non sarà più il medesimo, comprendendo che talune volte “essere” è molto più importante di “divenire”. Il teatro, al contempo, cercherà di resistere all’intromissione umana provando a rinascere dalle fondamenta della sua storia.

 

Musiche FLORIANO BOCCHINO
Costumi ALESSANDRA GAUDIOSO
Scene LUIGI FERRIGNO
Luci SALVATORE PALLADINO
Aiuto regia GIORDANO BASSETTI
Assistente scenografo SARA PALMIERI
Assistente alla regia ROBERTA ROSSI SCALA

 

Immagini fornite dall’Ufficio Stampa Signorelli. Crediti:Anna Camerlingo

Iscriviti alla newsletter settimanale per rimanere aggiornato su tutti i nostri articoli!