“Ristorante chiuso? Via i tavoli e divento fioraia”: Severine Isabey, ristoratrice di Rimini, inaugura una mini – boutique di fiori.

Scoprire la propria forza nelle difficoltà e darsi la possibilità di rinascere in altre vesti: Severine Isabey, titolare del Mamì Bistrot di Rivabella, ha scelto di concedersi questa chance, a seguito della drammatica situazione venutasi a creare per l’emergenza sanitaria da Covid – 19.

Sfruttando la licenza di negozio annessa alla sua attività ristorativa la donna ha, infatti, inaugurato una mini – boutique di fiori stabilizzati.

“Ristorante chiuso? Via i tavoli e divento fioraia”.

Molti i settori che stanno risentendo gravemente delle chiusure; tra questi le attività ristorative che in balia dell’incertezza vivono profonde difficolta economiche.

Severine Isabey, pur se la sua principale passione rimane la ristorazione, ha deciso, quindi, di rimettersi in gioco, attendendo il ritorno alla normalità, non con stasi, ma rincorrendo la rinascita che nei fiori è piena manifestazione.

  • Scegliere di non arrendersi e inaugurare una mini boutique di fiori stabilizzati. Qual è stata la spinta decisiva che l’ha condotta alla scelta concreta e definitiva?

In primis la noia da lockdown, che ci ha relegati nuovamente nei nostri spazi domestici senza più la possibilità, da un giorno all’altro, di esprimere la nostra creatività. Io lavoro, oltre che per vivere, anche per assecondare la mia natura che è quella di una donna dinamica a cui piace sperimentare e mettersi in gioco, offrendo a chi ci viene a trovare qualcosa di nuovo e di intrigante.

  • Lei è una ristoratrice e il suo settore è stato tra quelli più colpiti dall’emergenza sanitaria. Quali difficoltà ha immediatamente dovuto affrontare nei giorni successivi al Covid – 19? 

L’ostacolo più difficile non è stato tanto la chiusura ma l’incertezza. Ovvero l’impossibilità di programmare qualsiasi cosa. Il Mamì, oltre che un ristorante francese, è anche un contenitore di eventi con un ricco calendario di rassegne, mostre ed iniziative culturali e ricreative. Siamo stati letteralmente “frizzati” senza alcun riferimento temporale per il futuro. Io posso anche accettare, per questioni sanitarie, di restare chiusa per un po’, ma vorrei da parte di chi decide il futuro della mia attività più chiarezza e, soprattutto, meno contraddizioni.

  • Come riuscire a conciliare il senso di spaesamento e alienazione all’indomani del coronavirus con le responsabilità derivanti dall’avere dei dipendenti?

Quello dei dipendenti è stato uno degli aspetti più difficili e dolorosi da gestire perché noi al Mamì siamo davvero una grande famiglia e dunque certi rapporti vanno ben oltre ad un semplice contratto di lavoro. I nostri dipendenti hanno vissuto con noi le incognite di un periodo difficile che ha lasciato tante famiglie a reddito zero. L’alienazione è un sentimento che, in effetti, ci ha travolti e non è sempre stato facile, in questo mesi, trovare gli stimoli per uscirne.

  • Lo Stato ha dato un apporto benefico ai ristoratori nell’affrontare la crisi economica o crede che avrebbe dovuto fare e dare di più?

Il problema è stata la grande differenza tra aspettative e realtà, la distanza troppo ampia che puntualmente, in questi casi, esiste tra promesse e fatti. È un antico problema italiano perché da noi, anche chi governa l’emergenza, alla fine ricerca sempre il consenso. Avemmo voluto tutti più fatti e meno chiacchiere e, invece, tra ritardi e lungaggini burocratiche, il capitolo ristori non ha risolto granché. Si poteva fare di più? Certo, e si doveva promettere molto meno.

  • I fiori appaiono anche un simbolo, un’idea di rinascita. Come affronterà i prossimi mesi e quale sarà il futuro della sua attività? I fiori conviveranno con la ristorazione?

I fiori, ed è bello che lei l’abbia colto, sono un modo per rinascere e per provare a colorare una vita che, in questi mesi, è stata spesso buia. L’attività continuerà regolarmente anche in futuro e convivrà con la ristorazione. Del resto, il Mamì è un locale che punta molto sulle coreografie e gli allestimenti, dunque i fiori sono sempre stati una parte integrante della nostra offerta. 

 

https://www.facebook.com/mamibistrotrimini/

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