Trento rivive la magia del Carnevale. Ma cos’è il Carnevale?

Si è svolta e conclusa ieri la sfilata dei carri allegorici del Carnevale di Trento, che ha visto come protagonisti sei carri e tanto divertimento che ha coinvolto l’intera cittadinanza, dai bambini agli anziani.

Oltre ai classici temi divertenti come Spongebob o Toy Story, una compagnia ha deciso di dedicare una giornata di risate e scherzi per ricordare il tema dei diritti umani e dell’accoglienza con una piccola sfilata di maschere messicane e di Donald Trump. Un piccolo angolo di tema socio-politico come non si vedeva da anni.

Ha particolarmente colpito il momento in cui parecchi bambini hanno deciso di calpestare una rete che simboleggiava il muro tra Stati Uniti e Messico e, a mio parere, anche la rete di traffici di esseri umani nel mare nostrum. Ed essendo gli esseri umani i protagonisti di questo carro, i partecipanti provenivano da diversi Paesi, tutti uniti dalla voglia di abbattere muri e barriere attraverso il sorriso e l’impegno collettivo.

Ma cos’è il Carnevale?

Diffuso in 23 paesi del mondo, il Carnevale ha diverse valenze e tradizioni a seconda della regione. In Italia i tre giorni storici del Carnevale (giovedì, sabato e Martedì Grasso) invitano a festeggiare e mangiare prelibatezze prima del periodo di digiuno e astinenza della Quaresima. Il Carnevale ha sempre suscitato poesie (Quant’è bella giovinezza di Lorenzo de’ Medici) ma anche dissacrazione e disordine civile, come vuole un’antica origine greco-romana in cui il Carnevale era considerato un evento dionisiaco e satirico in cui chiunque poteva vestire i panni di un’altra persona, da qui il simbolico travestirsi. A queste due tradizioni si associano anche quella del culto della dea egizia Iside importata dai Romani e le celebrazioni per l’equinozio primaverile nell’antica Babilonia.

Oggi il Carnevale in Italia è considerata un’antica tradizione da rispettare ed un momento dedicato soprattutto ai bambini dove l’allegria e la fantasia non devono mancare. Se per alcuni questi giorni possono sembrare dei momenti di imposizione di felicità e spensieratezza, per altri sono un invito a ritornare bambini e a godersi i momenti di serenità che nascono dai piccoli gesti, come lanciare dei coriandoli o delle stelle filanti. Ecco perché il Carnevale ha delle proprietà terapeutiche che ho avuto modo di testare quando facevo la volontaria in casa di riposo: è un augurio di trovare almeno tre giorni l’anno, non necessariamente quelli grassi, per tornare a sorridere.

Martina Seppi

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