Venezia 77 – “Molecole” di Andrea Segre: recensione del documentario fuori concorso della Biennale Cinema 2020

Molecole

Molecole

Fuori Concorso

Regia:
Andrea Segre
Produzione:
ZaLab Film (Andrea Segre, Giulia Campagna), Rai Cinema, Vulcano (Valentino Girardi), Istituto Luce Cinecittà (Enrico Bufalini)
Durata:
71’
Lingua:
Italiano, veneziano, inglese
Paesi:
Italia
Interpreti:
Ulderico Segre, Giuliano Segre, Uberto Segre, Anna Pagliero, Mauro Stoppa, Boris Borella, Luigi Divari, Elena Almansi, Maurizio Calligaro, Giulia Tagliapietra Alberto Spizzamiglio Anna Campagnari Marino Almansi, Patrizia Zanella, Alexandra Ioana-Drobota, Marta Bortolozzo, Samanta Coviç, Dafni Segre Archontoula Skourtanioti
Sceneggiatura: 
Andrea Segre
Fotografia:
Matteo Calore, Andrea Segre
Montaggio:
Chiara Russo
Musica:
Teho Teardo
Suono:
Alberto Cagol, Marco Zambrano, Riccardo Spagnol

“Molecole” del regista Andrea Segre, documentario fuori concorso della 77° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, è un racconto e un dialogo tra un figlio e un padre, in una Venezia diventata “luogo” dell’incontro.

“Non ho mai capito se appartengo a Venezia o no, è come se nella vita l’avessi continuamente sfiorata. In realtà non ho mai voluto capirla, mi ci sono sempre perso”.

Queste le parole della “voce” che narra una perdita e un silenzio, quello tra il padre Ulderico e Andrea. Un silenzio che quest’ultimo ha deciso di colmare “scoprendo Venezia” come fosse la prima volta e cercando di cogliere il suo aspetto più vero e, forse, arcaico.

Venezia è la terra in cui è cresciuto il padre ma non Andrea, è il posto in cui da piccolo si recava a trovare i nonni ed è la città che lo stesso padre, a 16 anni, insieme al fratello, ha deciso di filmare.

Andrea Segre si trova a Venezia sul finire del mese di febbraio 2020, nei giorni in cui il mondo sta per scoprire la fragilità dell’esistenza e l’apparente “immobilismo” che il Covid -19 avrebbe condotto.

Nei suoi primi giorni il regista incontra le persone che di Venezia ne sono l’essenza più vera, tra cui: Mauro che vive da 10 anni a Vignole e che gli presenta un suo amico pescatore, Gigi, vero conoscitore del territorio; Elena Almansi, una vogatrice professionista la cui nonna era l’unica amica veneziana della nonna di Andrea e Maurizio Calligaro, soprannominato “caigo” (nebbia) che si occupa della misurazione delle maree e che racconta ad Andrea come il popolo veneziano, a seguito della terribile acqua alta del 12 novembre 2019, stia ancora affrontando le conseguenze.

Nel frangente Venezia si sta svuotando, l’arrivo “del pericolo” è sempre più imminente e Andrea, ancora inconsapevole di ciò che sta accadendo, continua a filmare il territorio.

“Delle piccole molecole invisibili avevano iniziato a sconvolgere il mondo”

Con lo scorrere del tempo e delle riprese si osserva una Venezia colma di silenzi, in cui l’acqua sempre più limpida contrasta con l’inquietudine e la desolazione degli esseri umani.

“Molecole” è un documentario intimo e privato in cui il paesaggio, quasi commovente, sembra riflettere la solitudine del mondo e l’oscurità che ha sommerso tutti.

Le molecole studiate dal padre di Andrea, nato con un soffio al cuore, erano, per l’uomo, un modo per comunicare con l’inevitabile e con l’assurdo della vita. Lo stesso assurdo dei giorni presenti, in cui le molecole del virus hanno dilagato in modo incontrollabile.

“Che cosa rimane della vita quando intorno a te hai solo acqua, vapore e freddo? C’è qualcosa che puoi vedere nell’invisibile?”

“Molecole” è un dialogo, uno stato d’animo e un incontro, reso ancora più “potente” dalle musiche di Teho Teardo e dalla fotografia di Matteo Calore e Andrea Segre.

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