“La voce delle ombre” di Paolo Lanzotti: chi è il colpevole?

Titolo: La voce delle ombre

Autore: Paolo Lanzotti

Editore: Mondadori

Collana: Oscar gialli

Anno edizione: 2017

Pagine: 240 p., Brossura

Sinossi

Venezia, agosto 1849. Un caso per lo sbirro Teodoro Valier. Da un anno Venezia resiste all’assedio degli austriaci, ma la disfatta è alle porte. La sente nell’aria l’ex sbirro della polizia asburgica Teodoro Valier, chiamato da Daniele Manin, l’uomo che regge le sorti della rivoluzione, a risolvere un caso di omicidio. Con la pioggia incessante di granate, la penuria di cibo e l’epidemia di colera che falcidia la popolazione, sembra quasi uno scherzo: quando non si sa nemmeno dove seppellire i cadaveri, uno in più che differenza può fare? Purtroppo la vittima è un valoroso combattente ostile a Manin, che qualcuno potrebbe additare come mandante del delitto, e dunque s’impone di scoprire quanto prima la verità.

Biografia di Paolo Lanzotti

Venezia 1952. Oltre che scrittore, è insegnante e pubblicista; ha vinto i premi Il Battello a Vapore, Odissea Fantascienza e, con questo libro, il Premio Alberto Tedeschi 2016.

Recensione

Un libro giallo ma non solo; la storia attraversa le sue pagine e con essa la vicenda di Teodoro Valier, ex sbirro della polizia asburgica, che si ritrova a dover indagare su un caso di omicidio.

La vicenda è ambientata nel 1849, nella città di Venezia, sotto l’assedio degli austriaci. Il protagonista verrà incarico del caso direttamente da Daniele Manin, il Padre della Repubblica, colui che porta avanti la rivoluzione. Ciò che ha di sorprendente è che l’indagine agli occhi di molti appare futile: con i tanti morti che ci sono a Venezia, a causa della guerra, cosa interessa un cadavere in più? Eppure, da essa sembra dipendere la sorte di Venezia e di Manin, che vuole impedire di essere accusato ingiustamente del crimine di un eroe della rivoluzione, Alvise Scarpa.

Teodoro ha un trascorso difficile e sofferente, 12 anni prima ha perso la moglie e la figlia e ciò lo ha condotto in una spirale di sofferenza e solitudine perpetua; inoltre, l’avvio della Rivoluzione lo ha fatto ritrovare senza lavoro: questo potrebbe essere per lui una situazione di giovamento della sua condizione attuale!

Durante la vicenda il lettore vedrà un lento ma persistente cambiamento in Teodoro e vivrà con lui la scoperta di un sentimento appena sbocciato e incredibilmente delicato.

Ciò che lo scrittore è riuscito a far manifestare in maniera egregia è la perpetua sensazione di trepidazione nel lettore; si seguono i pensieri e le azioni di Teodoro, si diventa egli stesso, si indaga con lui e non si comprende mai la vera soluzione: le opzioni divengono molte e tutte appaiono verosimili. Chi ha ucciso Alvise Scarpa? Quali sono i motivi? La gelosia, il potere, la rivoluzione o l’amore?

Solamente alla fine si capirà il vero colpevole ma cosa più importante sarà comprendere come l’ex sbirro sia giunto alla soluzione e come essa sia stata evidente già dopo poche pagine. Sorprende come il lettore pur avendo la verità davanti non sia riuscita a dispiegarla prima della fine del romanzo!!!

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