L’evoluzione dell’e-commerce italiano.

e-commerce

Il periodo storico che l’Italia e il mondo sta vivendo ha modificato molte delle nostre abitudini, conducendo a un cambiamento radicale delle nostre azioni, tra cui quella dell’acquisto.

Sempre più si è sviluppato lo shopping online, con la conseguenza di portare molte aziende a una modifica del loro parametro e canale di vendita.

L’e-commerce, infatti, si basa su un concetto semplice ma efficace: la digitalizzazione di tutte le fasi, dall’acquisto alla vendita, con la possibilità di raggiungere qualsiasi cliente in ogni parte del mondo.

Poter importare prodotti e farli spedire direttamente ai tuoi clienti è per l’azienda, soprattutto, un ulteriore modo di aumentare l’acquisto e quindi il fatturato.

Si è assistito nel corso degli anni ad evoluzione inaspettata dei modelli di consumo degli italiani con un aumento nei comparti del commercio online in tecnologia, prodotti informatici, abbigliamento, libri e sevizi online (ad esempio le polizze assicurative).

Secondo uno studio condotto dalla Casaleggio Associati, nel 2020, il 12% delle aziende italiane opera nell’e-commerce e il 79% lo fa in ambito consumer.

Il fatturato derivante dalle vendite online si aggira intorno ai 28, 7 miliardi di euro con un incremento nel mese di marzo 2020 del 140% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Si assiste, anche, ad un incremento dei consumatori stranieri che acquistano prodotti italiani, percepiti come di qualità e di pregio.

Il Covid – 19, nello specifico, ha ampliato il tempo trascorso dagli italiani su internet, conducendo ad un aumento di visite nei siti dedicati alla grande distribuzione (oltre il 250%) e al food delivery. A discapito dei siti turistici, di hotel, eventi o di noleggio auto.

L’intrattenimento online, la formazione e i negozi online di alimentari hanno avuto una crescita esponenziale (+ 300%).

“Stiamo assistendo a un’evoluzione inaspettata dei modelli di consumo degli italiani. A cambiare in tempi record sono state soprattutto le modalità di spedizione e di consegna. Il Click&Collect, ovvero la possibilità di ordinare online un prodotto e di ritirarlo in negozio da parte del cliente, ha registrato una crescita del +349% e ci aspettiamo che nei prossimi mesi diventerà un’abitudine sempre più consolidata” commenta Roberto Liscia, Presidente di Netcomm. “Un modello che ha preso piede in Italia in questi quasi due mesi di lockdown è il proximity commerce, che permette l’integrazione tra i grandi player del commercio elettronico e i piccoli negozianti, i quali, grazie alla logistica e alle piattaforme di delivery, possono raggiungere i clienti residenti nelle zone limitrofe. Si tratta di un servizio che ha finalmente raggiunto cittadine e piccoli centri abitati. Acquisire le competenze tecnologiche più adeguate è la chiave per accelerare o avviare per la prima volta il percorso verso l’e-commerce, un settore che mai come in questo momento ha dimostrato di essere non più solo un accessorio, ma un servizio fondamentale per le imprese e per i cittadini”.

Secondo il rapporto di Unioncamere tra il 2015 e il 2020 gli imprenditori del Sud Italia sono tra coloro che hanno investito maggiormente nella digitalizzazione delle loro strutture commerciali, sebbene la Lombardia rimanga la regione con un aumento maggiore di unità, 1.845 in 5 anni. La Campania e la Basilicata tengono il ritmo di espansione più elevato (+25,4%), seguite dalla Calabria (+22,6%) e dalla Sicilia (+16,8%).

L’effetto Covid – 19, tuttavia, ha condotto anche ad una difficoltà: l’incapacità, per molte realtà, di soddisfare la domanda pervenuta. È necessario, quindi, procedere ad un repentino cambiamento di strategie adottate.  

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