Grenfell Tower: ritrovato anche il corpo di Marco Gottardi

È rimasto accanto alla fidanzata Gloria fino alla fine.

A poco meno di un mese dal tragico evento che ha sconvolto l’intera capitale britannica, a causa dell’enorme rogo divampato nell’ormai famoso grattacielo Grenfell Tower, sono stati identificati anche i corpi di Gloria Trevisan e Marco Gottardi.

I due giovani ragazzi, entrambi architetti di origine veneziana, si erano trasferiti all’estero pochi mesi prima in cerca di un lavoro dignitoso che potesse offrire loro una vita migliore.

Nella notte tra il 13 e il 14 giugno scorso si trovavano sfortunatamente al ventitreesimo piano dell’edificio che di lì a poco sarebbe diventato una muraglia infuocata, mietitrice di morte e di dolore.

Sia Marco che Gloria si erano resi subito conto della gravità della situazione e fino alle quattro del mattino – da quanto affermano i rispettivi genitori – erano rimasti in contatto con le proprie famiglie. Dopo, il silenzio.

Circa una settimana fa è stata rinvenuta la salma di Gloria e ciò è stato possibile soprattutto dalla dentatura della ragazza, che ha reso il riconoscimento più veloce e sicuro. Mentre per Marco si è dovuto aspettare.

A dare la notizia del ritrovamento del corpo del ragazzo è stata La Nuova Venezia, che ha riportato le parole di Giannino Gottardi, padre della vittima: “Accanto al corpo di Gloria c’era un’altra salma. Noi abbiamo sempre creduto che si trattasse di Marco, e il riconoscimento attraverso la prova del DNA ha fugato tutti i dubbi. Era proprio lui. Ora tutto si è compiuto. Vorremmo rientrassero insieme”.

Attraverso queste brevi ma intense parole abbiamo potuto conoscere la vita di due giovani e semplici ragazzi italiani, che hanno provato insieme la gioia di incontrarsi, di amarsi e di condividere sogni e passioni.

Marco e Gloria, purtroppo, non hanno dovuto condividere solamente le bellezze della vita, ma anche il difficile momento in cui bisogna dirsi addio.

Il destino, tuttavia, a volte è inconsapevolmente beffardo e in quel rogo ha spento in pochi minuti tutto il loro futuro e quel piccolo barlume di speranza di ritrovarli vivi.

L’unica fiamma rimasta sempre viva è quel sentimento profondo e puro che li ha tenuti vicini, uno accanto all’altro, sino alla fine in un ultimo ed eterno abbraccio.

Benedetta Marchese

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