Come le storie di grandi donne sono raccontate nel mondo dell’intrattenimento

Negli ultimi cinque/dieci anni molto si è mosso in favore di una sempre maggiore importanza e centralità della donna nel mondo dell’intrattenimento. Che si tratti di libri, film o stelle del cinema che si dedicano all’attivismo, l’influenza femminile è innegabile.

Pellicole recenti come Maria Regina di Scozia, Tonya, Joy e La Favorita mettono in risalto come anche le donne siano toste, a volte dispotiche, determinate, fiere, coraggiose e sanguigne, tratti considerati tipicamente maschili. La bravura dei registi e delle interpreti sta nel non idealizzare queste figure, costruendo stereotipi su stereotipi che si basano sul fatto di dover necessariamente annichilire ciò che comunque può far parte della vita di una donna, come il dolore, l’amore, la maternità, la fragilità e le difficoltà legate al suo genere. L’attrattiva di questi film sta nello svelare piano piano il delicato equilibrio tra indole e costrizioni che vedono queste donne toste costrette nella loro società e, soprattutto, dentro precise etichette. Questi saranno i film che daranno i muscoli alle future donne toste che non si sentono in regola con quello che le circonda e che cercano allo stesso tempo un posto nel mondo che si trovano ad affrontare.

Al posto di tacchi alti, sguardi ammiccanti e destini troppo legati alla controparte maschile, le protagoniste moderne (a cui film come Million Dollar Baby hanno spianato la strada) sono mascoline, dicono parolacce, pensano ai loro ideali, aspettative, sogni e sono così indipendenti che le parti maschili ruotano loro intorno come pianeti attratti dalla gravità del sole.

Film che dimostrano come certe cose vadano conquistate con a volte molta cattiveria, che spesso nel mondo reale viene scambiata per isteria e desiderio di fare l’uomo alterando il naturale ciclo di vita appiccicato alla donna. Presunzioni che non sono radicalmente cambiate se si fa un paragone tra le vite di queste donne, i secoli in cui queste storie sono ambientate e la necessità di dover ancora parlare di #MeToo, parità di salario, ambizioni lavorative, parità tra i sessi e bando a violenze legate al genere.

Ecco perché questi film non saranno mai slegati dal tempo in cui viviamo e costituiranno sempre un’attrattiva per il pubblico (si spera anche maschile). In un certo senso, sono film destinati ad avere sempre successo se non perdono il giusto mix di ideologia e realtà.

Martina Seppi

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