Il giurista Conte e l’attesa per la Terza Repubblica, tra veti e ultimatum

Dalle elezioni del 4 marzo l’Italia non ha ancora un Governo. Resta irrisolto il contrasto tra  M5S-Lega e Quirinale, restio ad accogliere la nomina di Paolo Savona al Ministero dell’Economia. Lo dimostra l’ultimatum lanciato dal segretario federale della Lega Matteo Salvini: «Pronta la lista dei ministri. O si parte o non tratto più». Dello stesso avviso il leader del Movimento Cinque Stelle Luigi Di Maio convinto che Savona sia la persona giusta per guidare il Ministero dell’Economia: «Questa partita del Governo o si chiude entro le prossime ventiquattr’ore o non si chiude più; abbiamo già aspettato abbastanza».

Gli alleati giallo verdi, che nel frattempo hanno sottoscritto il ‘contratto di Governo’, non vogliono veti sul nome di Paolo Savona, la cui candidatura sembra essere l’unico ostacolo alla formazione del nuovo Esecutivo, che dovrà poi incassare la fiducia del Parlamento per diventare operativo. Savona sembra non sapere proprio perché l’Europa e il Quirinale siano preoccupati di una sua salita al Ministero dell’Economia.  Sono però note le sue posizioni anti-europeiste, soprattutto, sull’euro.

Intanto il pentastellato Giuseppe Conte, proposto come Premier, ha assunto l’incarico «con riserva» di  formare il prossimo Governo dal Presidente della Repubblica, nonostante il suo curriculum fosse stato messo in dubbio. Lo scandalo, sul quale ancora non è stata fatta piena chiarezza, ha riguardato inesattezze sui suoi studi.

Ora tutti i media ne parlano: Chi è Giuseppe Conte? Dopo essersi presentato come l’avvocato difensore degli italiani, sappiamo che ha 54 anni e che è  professore ordinario di diritto privato all’università di Firenze. Avvocato cassazionista, specializzato in materia di arbitrati, il giurista vanta diversi studi di perfezionamento all’estero: a Yale, a Vienna, alla Sorbona e nel Regno Unito. Soggiorni sui quali sono nati dei sospetti.

Il professor Conte poi è anche direttore di prestigiose riviste e collane scientifiche. Ha insegnato inoltre agli atenei di Sassari, Roma Tre e Luiss. Conte ha poi realizzato numerose monografie sul diritto di famiglia, in materia contrattuale, sulla responsabilità civile e sul diritto d’impresa. Una figura di spessore, che per le sue origini – nato a Volturara Appula, un piccolo comune pugliese di 500 abitanti – è stato definito da Di Maio, «l’uomo della periferia», che si è fatto da solo.

Il probabile veto sul nome di Paolo Savona mette a rischio il compito di Conte, che ancora non ha sciolto la riserva. Ed è quasi impossibile prevedere le prossime mosse del professore, per ora simbolo di un cambiamento – della tanto attesa Terza Repubblica – che a stento riesce a compiere i primi passi. Nel frattempo la Casaleggio & Associati ha deciso di creare una pagina Facebook e di aprire un profilo Instagram su Conte, per presentare agli italiani il nuovo Premier. È stata sufficiente la nomina del Colle, perché il M5S creasse senza indugi una squadra incaricata di seguire il giurista sia nell’immagine sia nella comunicazione.

Tra ultimatum, ostacoli, incertezze e uno spread schizzato a quota 206, Conte continua ad andare avanti per la sua strada, rassicurando al telefono il presidente francese Emmanuel Macron. È così che finiscono in secondo piano le preoccupazioni dell’Europa sul prossimo esecutivo italiano? Se due anni fa infatti sembrava impossibile un’uscita del Regno Unito dall’Unione, dopo la Brexit, nulla è scontato. Qui nascono perciò i dubbi su Savona che definisce l’entrata nell’euro dell’Italia un «errore storico». C’è poi Salvini. Il leader della Lega, che punta ad ottenere il Ministero degli Interni, potrebbe schierarsi con i Paesi di Visegrad sull’immigrazione. Un’eventualità che destabilizzerebbe ancora di più la tenuta dell’Europa.

Conte ha (o almeno avrebbe) il compito di scegliere la squadra di Governo, ma è chiaro che Di Maio e Salvini non resteranno dietro le quinte. Se anche il professore riuscisse a sciogliere la riserva, ci sono ancora figure all’interno del centro destra che non sono certe di voler dare la fiducia al nuovo Esecutivo. Non si può perciò escludere un colpo di scena.

Dunque, l’avvio della prossima legislatura calmerà davvero i mercati e gli animi in fermento in Europa? Scommetterci sembra difficile.

Chiara Colangelo

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