La Serie A potrebbe avere bisogno di fondi governativi

https://unsplash.com/photos/JO19K0HDDXI

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Nelle ultime settimane è nato un dibattito particolarmente acceso per le questioni riguardanti la Serie A, la quale, a causa di partite con stadi chiusi e decreti legislativi che bloccano un certo tipo di pubblicità, si trova a rischio. Il calcio non sta passando il proprio momento migliore e questo è qualcosa che il governo e le organizzazioni sportive dovranno prendere in considerazione.

Alcuni amministratori delle società calcistiche sono scesi in campo, mettendo la loro faccia in prima linea per chiedere aiuto al governo. Nelle interviste, come quella del dirigente Marotta, non si sono usati mezzi termini. Le squadre italiane hanno bisogno di fondi per supportare le ingenti spese correlate ad attività e contratti.

Anche le squadre con maggiore solidità finanziaria, supportate da organizzazioni di investimento di primo piano nel panorama mondiale, come Exor per la Juventus, si trovano ad avere difficoltà in questo momento complicato.

Quali sono le soluzioni per la Serie A?

https://unsplash.com/photos/I9HyW30buuQ
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Molti esponenti delle squadre e giornalisti hanno dato la loro opinione su come si potrebbe salvare la Serie A. Ecco cosa è stato proposto.

Abolizione del decreto dignità. Il decreto dignità sta limitando le entrate delle squadre da ormai un anno. La legge prevede il blocco di sponsor e annunci legati al mondo del betting. In questo senso, se una squadra o un’emittente televisiva volesse trasmettere le quote di calcio online sul William Hill come fatto in passato durante una partita non potrebbe proprio per questo decreto. Gli introiti derivanti da questo settore erano notevoli, motivo per cui molte squadre stanno chiedendo un’abolizione. Ripristinare questo tipo di pubblicità potrebbe consentire di recuperare gli oltre 200 milioni persi fino ad ora.

Proroga delle tasse. Un’altra soluzione proposta riguarda la proroga del pagamento delle tasse. Dato che le società calcistiche versano circa 2 miliardi di euro in totale nelle casse dello stato italiano ogni anno, posticipare questi pagamenti potrebbe avere un effetto risolutivo nel breve termine, per poi recuperare le tasse quando la situazione finanziaria sarà risalita. Questa è sicuramente la soluzione più semplice per il governo, ma resta da capire se siano presenti i mezzi burocratici necessari per consentire un’operazione del genere in breve tempo.

Erogazioni di fondi. Questa è la soluzione più controversa criticata da tantissimi giornalisti ed esperti del settore. Alcuni hanno pensato che il governo potesse aiutare il settore sportivo con dei bonus, come già fatto per altre attività e settori. Questa idea è criticata perché il calcio ha raggiunto dei livelli considerati “faraonici”, motivo per cui sembra ridicolo che il governo debba farsi carico di contratti di calciatori insensatamente elevati.

Taglio dei contratti. L’ultima soluzione proposta prevede un taglio drastico dei contratti dei giocatori. Alcuni calciatori in Italia hanno cifre da capogiro, fino a 30 milioni di euro all’anno. Si tratta di ingaggi che hanno un peso notevole sulle finanze delle squadre. Senza entrate sufficienti molte squadre si troverebbero costrette a chiedere ai giocatori di accettare una riduzione dei pagamenti o eventualmente vendere chi non abbia intenzione di guadagnare di meno. Sicuramente questa soluzione ridurrebbe il prestigio del calcio italiano, rendendolo meno appetibile anche per sponsor e società estere che stanno investendo. Nonostante ciò, nel caso in cui non fosse trovata altra soluzione, si tratta dell’unico strumento a disposizione delle squadre in questo momento.

Ricapitolando, il calcio in Italia non si trova in una situazione piacevole e anche se fino ad ora si è riusciti a tirare avanti ignorando l’emergenza e le preoccupazioni di molti dirigenti, pare che continuando su questa strada la Serie A andrà in default. Il rischio è elevato, per cui è necessario agire al più presto.

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